Tutela delle donne: il Tribunale penale internazionale per il Rwanda e il caso Renzaho

La categoria di crimini internazionali più antichi è quella dei crimini di guerra.
I crimini di guerra sono violazioni del diritto dei conflitti armati52, vale a dire quell’insieme di regole che disciplinano il comportamento dei belligeranti nel corso delle ostilità.
Nell’ordinamento internazionale solo le violazioni più gravi possono dar luogo alla responsabilità penale del soggetto che ha compiuto tali azioni criminose.
Alcuni crimini di guerra sono specificatamente contenuti nei trattati internazionali in tema di diritto dei conflitti armati.
Si pensi alle cosiddette grave breaches, o gravi infrazioni, alle Convenzioni di Ginevra del 1949, specificatamente elencate nelle Convenzioni stesse.
Il diritto internazionale dei conflitti armati ha due anime: la prima è quella che nasce tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo con le Convenzioni dell’Aja del 1899 e del 1907, fa riferimento alla condotta delle ostilità ed è detto “diritto dell’Aja”.
L’altra anima, che è quella più conosciuta, è quella del “ diritto di Ginevra” che oggi si ricollega alle Quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, e ha come oggetto la protezione umanitaria di tutte quelle persone che, “per la loro particolare condizione, non sono più in grado di partecipare attivamente al conflitto ( perché feriti, malati o perché si tratta di prigionieri di guerra) o che non fanno parte dei conflitti armati (si tratta delle popolazioni civili).”
Per una specifica definizione dei crimini di guerra, occorre fare riferimento al già citato articolo 6 dello Statuto del Tribunale Militare Internazionale di Norimberga, allegato all’Accordo di Londra “for the Prosecution and Punishment” dei grandi criminali di guerra dell’Asse europeo dell’8 agosto 1945.