Gestione delle motivazioni nelle cooperative sociali: analisi dello stato in alcune realtà del territorio cosentino
Livelli di soddisfazione: settori a confronto
Da qualche tempo l’interesse per il non-profit da parte degli economisti e degli studiosi del mercato del lavoro è in crescita. A partire dagli anni Ottanta le politiche di contenimento della spesa pubblica e di privatizzazione hanno dato impulso allo sviluppo di iniziative private - finanziate in parte da denaro pubblico - impegnate nella gestione dei servizi sociali. Ciò ha permesso, a queste nuove strutture organizzative, un sostanziale sviluppo economico ed occupazionale.
Tuttavia, secondo alcuni studiosi, tali processi avrebbero determinato negli ultimi due decenni un peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi erogati.
Una parte significativa della, ormai vasta, letteratura sulle organizzazioni non-profit ha cercato di indagare la specificità delle relazioni tra queste e i loro lavoratori. Le diverse indagini in proposito hanno evidenziato, in diversi paesi, come queste organizzazioni siano capaci di dar vita a rapporti di lavoro che, da un punto di vista puramente economico, sono paradossali.
I loro dipendenti, infatti, pur percependo retribuzioni inferiori a quelle praticate da altre organizzazioni collocate nella sfera pubblica o del for-profit, denotano un livello di soddisfazione5 generalmente superiore rispetto a quello dei colleghi di altre tipologie organizzative, soprattutto quelle pubbliche. I livelli di soddisfazione degli occupati nelle organizzazioni non-profit non verrebbero, infatti, influenzati negativamente dai bassi livelli retributivi perché essi sarebbero compensati dalla possibilità di svolgere un lavoro coerente con le loro motivazioni personali. Secondo queste ricerche i lavoratori del non-profit attribuiscono un valore particolare alle motivazioni intrinseche, a discapito di quelle estrinseche.
Cercando di entrare più nello specifico, alcune ricerche hanno rilevato che i salari nelle organizzazioni non-profit sono effettivamente inferiori a quelli erogati dalle altre tipologie organizzative. Uno studio realizzato da Borzaga (Borzaga C., Qualità del lavoro e soddisfazione dei lavoratori nei servizi sociali: analisi comparata tra modelli di gestione non-profit, in AA. VV (2001), 1° Rapporto sulla situazione del servizio sociale, EISS, Roma), ha evidenziato come gli enti pubblici remunerino in media i propri lavoratori più di quanto avvenga in tutte le altre organizzazioni, mentre nelle cooperative sociali e nel non-profit religioso si hanno le retribuzioni più basse.
A parità di forme contrattuali, le retribuzioni medie mensili calcolate in ambito pubblico si aggirano attorno ad una media di 897,52 Euro, mentre si attestano su una media di 766,47 Euro le retribuzioni mensili di una cooperativa sociale.
Lo studio rileva, inoltre, una diversa incidenza sulle retribuzioni di due variabili: l’anzianità di servizio ed il titolo di studio. Se infatti i titoli di studio, all’interno delle cooperative sociali e delle altre organizzazioni non-profit, influenzano marginalmente i differenziali retributivi - seppure in una misura anche qui contenuta – sugli stessi differenziali risulta avere un’incidenza maggiore la variabile dell’anzianità di servizio.
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Gestione delle motivazioni nelle cooperative sociali: analisi dello stato in alcune realtà del territorio cosentino
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Informazioni tesi
Autore: | Michelangelo Rago |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali |
Relatore: | Sante Figliuzzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 141 |
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