Gli effetti elusivi della fusione di società

Il primo caso oggetto del nostro esame concerne un'operazione di fusione con contestuale estinzione dell'incorporata, ove la società incorporante è una società di capitali (una società a responsabilità limitata, per la precisione) mentre l'incorporata è una società di persone (nello specifico, una società in nome collettivo). Il parere riguardante tale operazione1 era stato emesso dal Comitato in riferimento a due distinte istanze di interpello a norma dell'art. 21 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, presentati rispettivamente dalla società incorporante (srl) e dalla società incorporata (snc), in riferimento ai quali il Comitato aveva ritenuto opportuno procedere a trattarle congiuntamente , in quanto concernenti la medesima fattispecie (e dal medesimo contenuto).

Nel caso di specie la società in nome collettivo (che chiameremo per comodità X snc) aveva una compagine sociale composta da cinque soci, tutti persone fisiche, titolari di quote ripartite in questo modo: 30% socio A, 30% socio B, 26% socio C, mentre i soci D ed E avevano quote di eguale entità pari al 7%.
I medesimi soci possedevano inoltre quote della società a responsabilità limitata (che definiremo Y srl) ripartite secondo il seguente schema : soci A e B quote pari allo 0,13% pro capite, socio C 6,67% delle azioni ed infine soci D ed E quote pari al 26,44% ognuno. La parte rimanente del capitale sociale di Y srl, pari al 40,19% del pacchetto azionario, era invece detenuta dalla società X snc, la quale aveva ormai da diversi anni dismesso ogni attività e si limitava ad occuparsi della gestione di questa partecipazione in suo possesso.

Da un punto di vista contabile, la suddetta partecipazione (che ammontava ad euro 155.662,69) costituiva l'unica posta dell'attivo della situazione patrimoniale della società X snc. Nel passivo erano invece iscritti rispettivamente il capitale sociale (euro 26.855,76), una ridotta riserva di utili (euro 335,20) ed un fondo riserva plusvalenza ex lege n.576/ 1975 (per l'ammontare di euro 128.678,31).
I suddetti cinque soci erano da tempo interessati a detenere personalmente le quote della Y srl, senza il tramite della X snc, tenuto contro tra l'altro della possibilità di fruire della tassazione per trasparenza prevista per le srl a ristretta partecipazione azionaria, i cui soci siano tutti persone fisiche. Secondo quanto rappresentato dagli istanti nell'interpello (o meglio, nei due distinti interpelli) presentato dagli stessi, si sosteneva che l'operazione più idonea a realizzare le finalità poc'anzi riferite, doveva ritenersi la fusione (o “concentrazione”, secondo quanto riportato nel testo del parere). Secondo gli istanti tale operazione straordinaria si poneva come quella meno complessa e più lineare per raggiungere il suddetto obiettivo, tanto da giungere a ritenerla addirittura “fisiologica” a tale scopo.