L'altra casa: comunità per minori e servizio sociale

I ragazzi che vengono accolti in comunità hanno spesso alle spalle storie traumatiche e di separazioni devastanti.
Molti di loro sono stati costretti a subire violenze psicologiche e fisiche, deprivazioni e instabilità affettiva.
Nelle situazioni più gravi, viene compromesso il senso del Sé11 e il ragazzo è incapace di vedersi come soggetto agente, titolare di diritti, di avere un’autocoscienza, di percepirsi, di interagire, sia dal punto di vista affettivo ed emozionale sia concretamente, con altri soggetti.
In comunità vengono accolti minori da 0 a 18 anni.
I contesti di provenienza sono diversi e variegati e ognuno di essi è connotato da alcune peculiarità.
Il bambino può ad esempio provenire direttamente dal reparto di maternità, dove non è stato riconosciuto dai genitori.
Questi tipi di inserimenti dovrebbero essere brevi, destinati a durare alcune settimane o al massimo pochi mesi.
Nel caso in cui la permanenza si prolunghi, è bene trasformare l’inserimento in comunità in una situazione di affido temporaneo presso una famiglia.
Come è stato evidenziato in numerosi studi, infatti, i primi mesi di vita sono estremamente importanti per una positiva costruzione del Sé e quindi per la futura vita relazionale del bambino.