Le fusioni tra Borse. Il caso London Stock Exchange Group plc

Il concetto di integrazione nei mercati mobiliari può dar vita ad una serie di interpretazioni in grado di delineare soluzioni differenti, tutte comunque finalizzate alla tendenziale diminuzione del numero dei soggetti coinvolti nella gestione degli scambi di valori mobiliari e allo sviluppo di collegamenti tra questi diretti alla condivisione di strumenti, regole e modalità di accesso. Il consolidamento può essere di natura verticale od orizzontale: nell’integrazione verticale si fa riferimento alla gestione accentrata da parte di un singolo soggetto economico di più fasi di un processo produttivo all’interno di un mercato di riferimento, mentre il concetto di integrazione orizzontale corrisponde ad una situazione in cui un singolo soggetto economico controlla la medesima fase di un processo produttivo su più mercati indipendenti. Premesso ciò è possibile, partendo dalle singole fasi della filiera produttiva della borsa analizzate dettagliatamente nel precedente paragrafo, individuare diversi livelli di integrazione. Nel presente lavoro sono considerate soltanto le forme di aggregazione utili nella prospettiva di un mercato integrato a livello europeo. Rimangono quindi escluse le integrazioni, sia verticali che orizzontali, che riguardano mercati relativi ad una singola nazione. Il consolidamento dei mercati mobiliari è un fenomeno comunque che non riguarda in via esclusiva l’Europa, pur non essendo diffuso in modo generalizzato. Ad eccezione dei mercati Nordamericani, le piazze finanziarie del resto del mondo hanno da poco concluso o stanno ancora affrontando i processi di demutualizzazione e, in alcuni casi, la scelta che si prospetta loro riguarda lo sviluppo di un mercato interno piuttosto che l’utilizzo di un mercato estero già sviluppato ed in grado di offrire servizi migliori.