Dal Pacchetto energia ambiente dell'Unione europea al futuro accordo internazionale sul clima: la risposta globale al controverso problema del cambiamento climatico

Come abbiamo visto fino ad ora, l’Unione europea si è impegnata fortemente sul piano internazionale allo scopo di promuovere i negoziati in materia di cambiamento climatico.
[…]
Un punto debole, almeno nelle prime fasi del negoziato è stato sicuramente il ruolo di primo piano assegnato ai Ministri dell’Ambiente, piuttosto che favorire un coordinamento fra le varie parti interessate all’argomento, come i settori dell’economia, dei trasporti, dello sviluppo e del commercio. Altri Paesi, come gli Stati Uniti si sono presentati alle conferenze con esperti negoziatori della loro posizione e non con i Ministri dell’Ambiente come ha fatto l’Unione.

Un altro problema è stato quello della rotazione della Presidenza che non ha certo permesso la necessaria continuità nell’impegno posto in favore del negoziato internazionale sul cambiamento climatico, impedendo così che si sviluppasse una strategia comunitaria di lungo periodo. A tal proposito molti hanno sostenuto che sarebbe stato più prolifico per l’Unione europea lasciare i negoziati in mano alla Commissione piuttosto che alla Presidenza. Un punto a favore dell’unità è stato sicuramente quello di lasciare comunque alla Presidenza (sostenuta da quella precedente e quella successiva, c.d. troika) di farsi portavoce della posizione comune assunta dagli Stati membri e non lasciare che ognuno di essi esprimesse la propria posizione in merito. In materia di cambiamento climatico, inoltre, le decisioni vengono prese a maggioranza in seno al Consiglio.

Durante i negoziati le delegazioni dei vari Stati membri si riuniscono giornalmente per aggiornare e coordinare la loro posizione: quello che viene chiamato Consiglio dei Ministri in loco.
Si tiene a porte chiuse senza che siano ammessi eventuali gruppi di interesse o i delegati del Parlamento europeo. Si delinea così una struttura in cui il Parlamento europeo viene generalmente escluso dalla fase dei negoziati, inoltre, in materia di cambiamento climatico molte decisioni sono prese a livello di gruppi di esperti, per cui molto spesso il dibattito in materia non viene pubblicizzato alla stregua delle discussioni politiche. Inoltre, per il fatto che le misure adottate nell’ambito del cambiamento climatico vadano ad incidere particolarmente sulle politiche nazionali, il gioco molto spesso è portato avanti al ribasso, ricercando il minimo comun denominatore fra le posizioni dei vari Stati. Per di più, relativamente a tali negoziati, la Presidenza gioca un ruolo fondamentale, quindi, la performance dell’UE è fortemente condizionata dalle capacità della Presidenza stessa, oltre che dalle problematiche di continuità dovute alla rotazione semestrale.