Le imprese di Alta Moda tra valore dell'estetica e razionalità del Cost Control. Il caso della Brioni Roman Style s.p.a.

Il sistema di allocazione dei costi conosciuto come direct costing prevede che la loro classificazione sia basata sul regime di variabilità, in modo da distinguere tra «costi di attività» e «costi di periodo».
Questo approccio si fonda sul concetto di costo variabile, una configurazione, come è noto, che comprende tutti i costi variabili di natura produttiva e di natura non produttiva, ovvero quelli il cui ammontare varia al variare del volume produttivo realizzato.
Il ricorso al direct costing e all' analisi differenziale assume una particolare utilità nelle imprese di alta moda.
Con tale metodologia si intende individuare l'incidenza dei costi variabili sulla realizzazione di un prodotto, per valutarne la convenienza economica. Così, qualora il prezzo che può essere ottenuto sul mercato non riesca a coprire i costi variabili, l'ipotesi di iniziare la produzione di un nuovo capo o di una nuova linea viene immediatamente esclusa.
Nel settore oggetto di indagine, di solito, è stimabile un'incidenza abbastanza ridotta dei costi variabili sul totale dei costi di prodotto.
Non possiamo tuttavia generalizzare.
Da un lato, infatti, è possibile distinguere imprese in cui il prezzo particolarmente alto del prodotto è giustificato non dal costo della manodopera diretta e delle materie prime, tra l'altro nel complesso modesto, ma, piuttosto e soprattutto, dal design e dall'ideazione stilistica (imprese style oriented).
Dall'altro, al contempo, esistono combinazioni che invece, in massima parte, concentrano la loro attenzione sulla qualità dei materiali (imprese quality oriented).