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I Sistemi Innovativi. Un approccio regionale a livello europeo

I sistemi innovativi regionali

I sistemi innovativi regionali assieme ai Sistemi innovativi Nazionali presentano un approccio territoriale che li distingue dai Sistemi innovativi caratterizzati da un approccio tecnologico-settoriale. Bisogna però precisare che sarebbe fin troppo riduttivo considerare i RSI (Regional Systems of Innovation) come un sub-sistema degli NSI presentati da Freeman, Lundvall e Nelson. Facendo riferimento alla letteratura scientifica, per RSI si può citare Evangelista (2002) che lo definisce come “una rete localizzata di attori ed istituzioni pubbliche e private le quali attività ed interazioni producono, importano, modificano e diffondono nuove tecnologie”.
Con questa prima definizione è possibile comprendere come ci siano alcuni aspetti comuni rispetto agli altri approcci. Dapprima bisogna tenere presente l’importanza degli attori, delle istituzioni e delle reti, aspetti che comunque sono state citati antecedentemente. Ciò che cambia in questo approccio risulta essere non solo dalla scala ma anche dal tipo di criterio che prevale. Difatti la considerazione generale “di rete localizzata” potrebbe portarci ad una considerazione più vicina a livelli prossimi dei sistemi locali del lavoro. Ciò non è in realtà vero. Difatti per delle problematiche legate specialmente alla difficoltà di reperimento dei dati, ci sono alcuni studi che fanno riferimento ad aree NUTS2 (ad esempio Evangelista, 2002) che permettono di effettuare studi che presentano, in un certo qual modo, un livello di significatività. Inoltre la Commissione Europea (2007) afferma che, secondo una visione sistemica dell’innovazione, il livello regionale risulta essere particolarmente appropriato per le interazioni tra gli attori (istituzioni, aziende, centri di trasferimento tecnologico, centri di ricerca, ecc.).
Questo approccio si è indirizzato pure verso aree più ristrette come ad esempio nel caso dei sistemi locali innovativi (LSI - Local Systems of Innovations) che appunto per delle difficoltà di reperimento dati risultano ancora essere approcci di tipo teorico ad esclusione degli Stati Uniti d’America dove sarà possibile citare alcuni studi.
Per trattare gli LSI, bisogna compiere una breve premessa su determinati attori che influenzano notevolmente la produzione e la diffusione di innovazione. Antecedentemente si è accennato all’importanza delle università, degli incubatori e dei centri di ricerca finanziati dal Governo nel campo dell’innovazione. Risulta evidente tenere presente l’importanza centrale che ricoprono le università nella produzione di innovazione e difatti a partire dal Bayh-Dole Act (1980) c’è stato uno sviluppo di uffici universitari di trasferimento tecnologico per appunto incentivare il ruolo strategico delle università nella diffusione dell’innovazione.
Lo Stato, oltre ad utilizzare le Università come propulsore per l’innovazione, ha fatto uso di strumenti come i parchi scientifici e gli incubatori di impresa.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I Sistemi Innovativi. Un approccio regionale a livello europeo

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Scire'
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e gestione del territorio e del turismo
  Relatore: Antonio Purpura
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 117

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