Il controllo e la pianificazione strategica nelle amministrazioni centrali: evoluzione e prospettive di sviluppo
La disciplina del 1993
Le riforme degli anni '90 hanno un comune denominatore che segue due direttrici: da un lato, mirano ad introdurre progressivamente il controllo interno e, dall'altro, vengono ridotti i controlli esterni di legittimità sugli atti, con un intento di semplificazione del sistema amministrativo ed un'eliminazione degli apparati o delle funzioni che hanno perso la loro utilità. (Dente B., 1999). La stagione riformista in materia di controlli si apre con il decreto legislativo 29/93, il cui articolo 20 introduce due tematiche, che faranno da sfondo alla totalità dei seguenti provvedimenti in materia: la responsabilità dirigenziale ed i Servizi di Controllo Interno (Secin), temi, che trovano la loro ragion d'essere nella separazione tra politica ed amministrazione: alla prima è affidato il compito di formulare gli obiettivi e di verificare i risultati, mentre, la seconda risponde dei risultati conseguiti ed adotta gli atti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno (d.lgs. 29/93, art. 20). Ai vertici dirigenziali, dirigenti generali e dirigenti è infatti dedicato il primo comma, nel quale si specifica la loro responsabilità rispetto all'attività degli uffici ai quali sono preposti, alla realizzazione di programmi loro affidati dalla politica, al raggiungimento degli obiettivi in termini di gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa ed alle decisioni gestionali ed organizzative del personale. L'attività dei dirigenti deve poi essere documentata, annualmente, in una relazione presentata al direttore generale e, da questi, al Ministro( d. lgs 29/93, art. 20, comma 1). Di maggiore rilevanza, ai fini della creazione di un sistema di controllo interno, è il secondo comma del già citato articolo 20 d. lgs 29/93, che istituisce i servizi di controllo interno (Secin), o nuclei di valutazione, con il compito di verificare, con una valutazione comparativa dei costi e dei rendimenti, l'effettiva realizzazione degli obiettivi, la corretta ed economica gestione delle risorse pubbliche e, infine, l'imparzialità ed il buon andamento dell'azione amministrativa. (Turri, M., 2010); ai Secin spetta, annualmente e su indicazione degli organi di vertice, la determinazione dei parametri di riferimento per la funzione di controllo interno. Inoltre, nelle stesso articolo, viene sancita l'autonomia dei nuclei di valutazione, dimostrata dalla loro rispondenza unicamente agli organi di direzione politica e dalla dotazione di un apposito contingente di personale; riguardo alla composizione dei Secin la norma è piuttosto vaga, stabilendo che ne possono far parte i dirigenti generali ed esperti, anche esterni, ma bisognerà attendere la legge 273/95 per indicazioni più precise sui componenti.
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Dal Molin |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Sociali |
Corso: | Amministrazione Politiche Pubbliche |
Relatore: | Matteo Turri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 146 |
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