La scienza giuridica secondo il Positivismo giuridico ed il Neocostituzionalismo

Secondo il positivismo giuridico ideologico solo perché una legge è posta dallo stato è meritevole di rispetto morale: si è di fronte in altre parole ad un obbligo morale di obbedire al diritto positivo. Questa dottrina si presenta in due versioni: una versione moderata e una versione estrema. Nella sua versione moderata sostiene che l’esistenza stessa di una norma giuridica, esplica di per sé, indipendentemente quindi dal suo contenuto, un’importante funzione di ordine, pace e certezza nei rapporti sociali, contribuisce cioè di per sé alla realizzazione di valori che si considerano meritevoli. Nella versione estrema, il diritto non è un mezzo per realizzare valori desiderabili, ma è invece un valore in sé, di conseguenza il diritto valido è anche diritto giusto.
Proprio a causa di questa concezione estremistica il positivismo ideologico è stato accusato di aver giustificato i regimi totalitari del novecento. Questa accusa, però, non è condivisibile: ciò perché tale modello di adesione morale al diritto positivo risulta fermamente criticato e respinto proprio dai principali giuspositivisti del Novecento. Bobbio, ad esempio, afferma che la dottrina dell’obbligo morale di obbedienza alla legge nasce storicamente con il giusnaturalismo, e quindi dal punto di vista storico è errato attribuire al solo positivismo giuridico il dilagare di atteggiamenti tipo il feticismo e il culto avalutativo della legge; Ross, similmente, ha sottolineato come questa concezione sia da considerare più correttamente come una forma di giusnaturalismo, egli, infatti, la chiama “quasi - positivismo”.
Bisogna anche evidenziare come la versione estrema del positivismo ideologico è incompatibile con il cd positivismo metodologico. Questo, in base a quanto è stato già evidenziato, consiste nel considerare il diritto come un fatto e non come un valore e nel separare i giudizi di validità giuridica dai giudizi di valore morale. Il positivismo ideologico invece esprime giudizi di valore e non giudizi di fatto e quindi fa del diritto una morale.