Antonio Marras: frammenti di un'isola sulla passerella

Il procedere per frammenti e recuperi, come vedremo nel rapporto che intercorre tra Marras e il vintage, lo colloca a metà strada tra lo spirito del raccattatore e quello del rottamatore. È possibile definirlo un raccattatore, perché il raccatto nasce da una selezione all’interno di una sorta di smaltimento stilistico; questo è quello che Marras opera con la ricerca di dettagli, soprattutto con i dettagli del costume e delle tradizioni della Sardegna, da estrapolare, trasformare e riadattare ad altri contesti. Inoltre, l’anima del raccattatore si ritrova in Marras nella propensione al racconto, che nella ricerca e selezione altro non fa che accumulare altri dettagli per continuare il suo racconto; racconto che procede per citazioni (dalla cultura sarda, alle figure storiche, letterarie e artistiche da cui attinge spezzoni di storie per creare la sua). Sul fronte della rottamazione, troviamo l’attitudine dello stilista all’accumulo, al deposito di oggetti, scampoli di tessuto, abiti vintage. Tutto ciò che accumula acquista poi un valore sé e non solo come parte di una più grande complessità; nel caso specifico di Marras, l’accumulo non riguarda solo ciò che concerne stili diversi, ma anche la parte concettuale e soprattutto la storia che portano con sé. Se, come un raccattatore, i frammenti che raccoglie sono trasportati in diversi contesti, come rottamatore tutto ciò che raccoglie e accumula viene manipolato, egli va ad agire direttamente sull’oggetto, o l’abito sino a farne altro. Procede per demolizioni, scardinamenti, strappi e poi rimonta con nuove intenzioni, utilizza pezzi, li sposta, li manomette; ciò che costituisce il suo deposito personale sta sempre là, non come riferimento ma come rifornimento. La sua moda appare così nuova, ma se si osserva da vicino, ci si ruota intorno, si guarda l’interno si vede bene il già detto, il già conosciuto.