Il divieto di tortura nel sistema internazionale

In conclusione si può sottolineare l’unicità del meccanismo di controllo instaurato con la Convenzione per la prevenzione della tortura che predispone solo regole procedurali e non contiene alcun articolo a carattere sostantivo sui diritti da tutelare; inoltre il meccanismo di garanzia istituito si basa su un sistema di visite periodiche nei luoghi di detenzione intese a verificare il trattamento delle persone in stato di detenzione al fine di rafforzare la loro protezione dalla tortura e dai trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Si tratta di un organo che presenta vari tratti originali che lo distinguono nettamente da altri istituti operanti anch’essi nel campo delle relazioni internazionali. In primo luogo, si tratta del primo organo ispettivo internazionale nel campo dei diritti umani, mentre altri organi internazionali operanti in campo umanitario (ad esempio, il Comitato internazionale della Croce Rossa, la Commissione europea dei diritti dell’uomo) svolgono funzioni più ampie, come quella dell’accertamento dei fatti in loco, ma non adempiono come unica ed essenziale funzione quella ispettiva .Inoltre, il Comitato europeo ha un maggiore raggio di azione rispetto ad altri organi internazionali analoghi che possono disporre visite di controllo solo in seguito al consenso dello Stato interessato: è il caso del Comitato contro la tortura istituito nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite del 1984. Al contrario, il Comitato per la prevenzione della tortura è libero di esercitare il suo controllo dove ritiene più opportuno o di ispezionare qualsiasi luogo in cui le persone siano detenute.