Figure di montaggio nei film di Quentin Tarantino
Le Iene: la sovversione della grammatica filmica
Il montaggio non sembra un elemento determinante nel film, che colpisce lo spettatore, come detto, soprattutto per l’iconografia noir e la cronologia stravolta, discontinua. John Huston e Walter Murch, d’altra parte, sostengono che uno stacco è come un battito di ciglia: è fisiologico e segue l’andamento dei pensieri, aiuta a separarli e fissarli in mente. Qualcosa di necessario ma di cui non si avverte la presenza, considerandola scontata.
[…]
A ben vedere, tuttavia, proprio grazie ai più semplici movimenti di macchina e procedimenti di cutting, l'operazione materiale del tagliare ed incollare un fotogramma all'altro, ottiene inediti effetti di montage, montaggio inteso come operazione retorica, e una concezione di editing particolare, radicata nel postmoderno ma non limitata alla frenesia ludica caratteristica di tale cinema. La cura che Tarantino riserva al montaggio, ad ogni modo, si può constatare dal fatto che tutti i suoi film futuri saranno montati dalla stessa persona, Sally Menke: è un momento delicato che il regista condivide con una persona di fiducia, con cui lavora da anni.
[…]
In sintesi, il montaggio del film [Le Iene n.d.r.] mira a sovvertire alcune tra le più elementari nozioni di grammatica filmica classica non solo con un intento ludico, o mosso dalla necessità di catturare l’attenzione del pubblico; la consapevolezza con la quale le infrazioni sono eseguite denota una profonda conoscenza del cinema e del fare cinema, passione e professione.
Un’affermazione degli autori Karel Reisz e Gavin Millar sembra ricamata appositamente per questo film:
Il metodo di unire due sequenze con uno stacco drammaticamente e narrativamente motivato è illustrato dei flashback che vediamo nel film di David Lean Sogno d’amanti. In due casi, per introdurre il flashback e per uscirne, viene usato uno stacco. Così si dà l’impressione che la scena che si svolge in flashback rientri nell’intreccio drammatico della sequenza; se invece la si fosse isolata con due dissolvenze, si sarebbe distrutta l’impressione di uno svolgimento continuo della storia. (G. Millar, trad. it. La tecnica del montaggio cinematografico, Lindau, Torino 2001).
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Figure di montaggio nei film di Quentin Tarantino
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Informazioni tesi
Autore: | Paolo Ottomano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Antonio Somaini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 79 |
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