Norme igienico-sanitarie nella relazione uomo-animale domestico. Risultati di un'indagine esplorativa nel siracusano.
Gli animali in famiglia
Il successo degli animali in famiglia nasce, sicuramente, dal fatto che questi ricoprono molteplici funzioni che garantiscono il soddisfacimento di alcuni bisogni fondamentali per l’uomo, quali bisogni fisiologici e di sopravvivenza (l’animale come fornitore di alimenti, pelli e lavoro), bisogno di sicurezza (l’animale come guardia), bisogno di affetto e di relazione “interpersonale” (crea le condizioni per un buon equilibrio psico-fisico), bisogno di colmare il vuoto contemporaneo di una società sempre più improntata alla funzionalità, all’efficienza, all’ottimizzazione produttiva in cui frenesia, competitività e giudizio scatenano il burn out, bisogno comune a tutti, soprattutto in determinate situazioni, di prenderci cura e di sentirci importanti per qualcuno che è più debole e indifeso ed, infine, bisogno di stima e di realizzazione personale (attraverso, per esempio, le mostre o i concorsi degli animali).
Il rapporto con l’animale si rivela di particolare funzionalità per i single, che trovano nell’animale una fonte di compagnia e amicizia fidata che molto difficilmente troveranno al di fuori del loro piccolo contesto mono-familiare, e per le tradizionali coppie, a cui garantisce una “via di fuga” dagli stress quotidiani, un mezzo per ritrovare il dialogo, riappacificarsi, concentrare la propria attenzione, anche se spesso l’animale diviene il motivo, per lo più apparente, per contrasti. Va tenuto, comunque, sempre a mente che l’animale non può e non deve divenire l’interlocutore e il compagno principale all’interno delle relazioni extra-personali: può, senz’altro, rivelarsi una compagnia felice ed efficace per moltissimi motivi, ma la relazione fondamentale uomo-uomo e, soprattutto, uomo-donna, non deve mai essere messa in discussione.
Analizzando più dettagliatamente le funzioni assegnate agli animali e le motivazioni che portano al successo degli animali in famiglia non posso non soffermarmi sul piacere della compagnia, in quanto affetto gratuito e incondizionato, oltre che stimolo psicologico fornito da tale relazione, soprattutto nei momenti di solitudine. L’isolamento dai contatti umani produce delle sensazioni del tutto analoghe a quelle indotte dalle torture fisiche prolungate, ovvero il senso di dolore aumenterebbe gradualmente e decrescerebbe fino a cessare completamente, generando stati apatici e di disperazione generale, in modo del tutto analogo alla separazione del bimbo dalla madre o alla sindrome di astinenza da narcotici . I contatti sociali possono, perciò, agire favorevolmente sul benessere e sull’equilibrio dell’uomo. E’ stato osservato, infatti, che coloro che non hanno molte amicizie tendono ad ammalarsi più facilmente e tra i celibi si contano maggiori casi di attacchi cardiaci, di polmoniti, di diabeti, di nefriti, di tubercolosi e di forme neoplastiche, rispetto alle persone coniugate, senza contare i maggiori problemi di natura psichica e i casi di suicidio. La solitudine è, dunque, un elemento stressante all’interno della vita di un individuo, che interferisce sull’azione dell’insulina, sulla decalcificazione ossea, sul processo di crescita, sulla secrezione gastrica, sulla pressione arteriosa, sul sistema immunitario, a causa della prolungata attività ormonale dell'asse ipofisi-surrene. Senza alcun dubbio, l’animale garantisce il supporto sociale diretto con la sua presenza e indiretto offrendo l’occasione di interagire con gli altri (fatto salvo il principio che l’ideale amico dell’uomo, se non proprio il migliore, non è il cane ma un altro essere umano).
Parimenti importante è, poi, il ricevere o il manifestare calore emotivo come pure il ricevere o manifestare l’affetto e la protezione: il primo si evidenzia soprattutto attraverso comportamenti e atti fisici come l’accarezzare o l’essere accarezzati, mentre la protezione può essere di natura fisica, come nel caso del cane da guardia, o di avvertimento di situazioni anomale. Non va dimenticato, altresì, l’aspetto soggettivo della protezione, assolutamente efficace quando una determinata persona si sente sicura dalla presenza di un preciso animale. In alcuni casi, inoltre, l’animale può garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, come pure favorire i contatti inter-personali e, in questo senso, viene inteso come “lubrificante sociale”; in particolare, favorisce meccanismi quali la novità e l’interesse, l’invidia e l’autostima, il meccanismo innato paragonabile all’impulso stimolato dai bambini, l’interesse comune per coloro che sono appassionati di animali e che si avvantaggiano delle occasioni sociali fornite da mostre, esposizioni, gare, conferenze, convegni, ecc., il migliore giudizio sociale, ovvero tramite l'animale si capisce la personalità del proprietario, offre spunti di conversazione, motivi di ilarità e di gioco, di conoscenze, ecc. Non si dimentichi, infine, la funzione educativo-pedagogica legata, in modo particolare, al mondo dell'infanzia, la funzione di “ammortizzatore” in condizione di stress, di conflittualità e di effetti psico-somatici, nonché la sua funzione per gli anziani e per varie forme di malattie fisiche e psicologiche.
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Norme igienico-sanitarie nella relazione uomo-animale domestico. Risultati di un'indagine esplorativa nel siracusano.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Fruciano |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze dell'Educazione |
Relatore: | Maria Anna Coniglio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 302 |
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