La pista ciclabile come strumento di riqualificazione: il lungarno a Gallarate
Criteri per la progettazione di dettaglio
Il Piano Generale del Traffico Urbano si attua procedendo alla redazione dei piani di dettaglio.
Nei “lotti funzionali” oggetto di progettazione particolareggiata ed esecutiva e, in particolare, nelle “isole ambientali” costituite esclusivamente da strade locali, la progettazione di dettaglio riguarderà i seguenti temi fondamentali:
- percorsi ed aree a predominanza pedonale (strade pedonali)
- attraversamenti pedonali
- percorsi ciclabili
- organizzazione dei percorsi autoveicolari
- organizzazione delle strade parcheggio e relative intersezioni
- interventi per la riduzione della velocità veicolare
- organizzazione della viabilità di servizio
- creazione di zone a velocità limitata (zone 30 km/h)
- interventi di mitigazione degli inquinamenti
- interventi di valorizzazione ambientale
- interventi di razionalizzazione della segnaletica e dell’arredo stradale
- interventi di arredo urbano.
Di seguito si riportano i criteri da adottare all’atto della progettazione di dettaglio di alcuni interventi tipo possibili sulle sedi stradali esistenti. Gli schemi sono proposti secondo la seguente articolazione.
a) Sistemazione a raso di incroci (non semaforizzati) mediante canalizzazioni veicolari
La sistemazione delle intersezioni a raso non semaforizzate (ad esempio tra strade locali e strade principali) si realizza mediante una corretta canalizzazione dei flussi veicolari con la quale si tende a raggiungere i seguenti scopi:
- ridurre l’ampiezza dell’area di manovra
- impedire manovre scorrette
- indicare punti di riferimento
- separare i punti di conflitto
- proteggere le correnti prevalenti
- creare zone di accumulo o di attesa
- proteggere gli attraversamenti pedonali
b) Sistemazione di incroci tra strade locali
Soluzioni semplici di sistemazione di incroci non semaforizzati, in presenza di sosta organizzata in sede stradale, prevedono che le sedi pedonali (marciapiedi) siano ampliate nella zona centrale dell’incrocio e arredate con dissuasori per impedire la sosta veicolare abusiva sulla parte critica dell’intersezione.
c) Interventi di restringimento e deviazione delle corsie
Nelle zone di immissione/emissione dei veicoli in una strada locale possono essere realizzati restringimenti e deviazioni di percorso rispetto all’andamento della strada al fine di costringere l’utente in auto a rallentare la velocità di marcia. L’ingresso (e l’uscita) della strada viene arrotondato, modellando adeguatamente i marciapiedi (o le aiuole) in modo da creare una strozzatura (“choker”) e gli attraversamenti pedonali possono anche essere rialzati o diversamente pavimentati in combinazione con leggeri dossi artificiali. Più complessa la soluzione che prevede canalizzazioni veicolari, in particolare per la strada locale, nella quale è necessario entrare ed uscire a velocità molto ridotte, realizzate con elementi fisici rialzati (costituenti peraltro isole pedonali) e segnaletica orizzontale.
d) Riorganizzazione longitudinale delle carreggiate
Attraverso la “rimodellazione” dell’allineamento orizzontale e quindi la creazione di chicanes lungo il percorso, si raggiunge un duplice obiettivo: moderare la velocità nella strada locale, creare più ampie aree per realizzare spazi di sosta veicolare.
e) Rotatorie ridotte
Anche la realizzazione di una rotatoria di dimensioni ridotte va nella direzione di moderare la velocità e razionalizzare i percorsi dei flussi di traffico nelle isole ambientali. Alcune città hanno adottato mini – rotatorie indicate attraverso segnaletica orizzontale e verticale di diametro ridotto a 3,5 m.
f) Strade parcheggio
Si definiscono tali le strade locali nelle quali le sistemazioni a zone per la sosta veicolare sono predominanti (fatta sempre salva l’esigenza di definire i percorsi pedonali continui) rispetto alle strade pedonali (miste o residenziali) dove sono dominanti le attività del pedone ed eventualmente del gioco e dell’arredo ambientale (verde, chioschi, panchine,…)
g) Strade pedonali
Si definiscono strade pedonali (o strade miste o strade residenziali) le strade locali nelle quali sono dominanti, se non esclusive, le attività pedonali, di incontro e di gioco. Le strade pedonali si attuano con un articolato insieme di misure idonee ad agevolare la coesistenza di vari tipi di utenti affinché sia possibile lo svolgimento di più funzioni quali il passaggio e la sosta dei pedoni, il gioco, la circolazione delle auto dei residenti a velocità moderata e la sosta veicolare in termini ridotti.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La pista ciclabile come strumento di riqualificazione: il lungarno a Gallarate
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Cassaro |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria Edile |
Relatore: | Augusto Mercandino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 342 |
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