La regolamentazione del settore ferroviario: dal monopolio naturale alla concorrenza

Il trasporto ferroviario in Francia è stato tra i settori che più hanno contribuito allo sviluppo industriale del paese. Tradizionalmente è stato gestito da una sola impresa pubblica verticalmente integrata. La nazionalizzazione del settore ferroviario risale infatti al 1937, quando i diritti di sfruttamento e di costruzione delle reti dei cinque concessionari privati esistenti furono trasferiti alla Société Nationale des Chemins de Fer (SNCF), creata nello stesso anno, di cui lo Stato divenne il proprietario. Nel 1982 la convenzione del 1937 sulla quale si basava la forma societaria di SNCF è scaduta ed è stato stabilito che SNCF diventasse un’impresa pubblica di tipo commerciale. Fino al 1997, anno della prima significativa riforma del trasporto ferroviario francese, la SNCF è stato la compagnia monopolista del settore ferroviario in Francia, proprietaria dell’intera rete nazionale, ed ha prevalso una visione del settore come servizio pubblico. Negli ultimi anni precedenti la riforma del 1997 anche in Francia la domanda di servizi ferroviari era in declino ma SNCF aveva risposto con un forte impegno in termini di investimenti: dal 1989 al 1994, 100 miliardi di franchi sono stati investiti nel settore, di cui 40 per la rete ferroviaria ad alta velocità. Lo sforzo finanziario ha generato un drammatico incremento del livello di indebitamente di SNCF e della spesa per interessi ed un aggravio rilevante anche per le casse dello Stato costretto a sborsare ogni anno 50 miliardi di franchi di sussidi.Si nota immediatamente la notevole progressione del dato riguardante l’indebitamento e il peggioramento costante del risultato netto della gestione.