Il gioco del corpo. Movimento come espressione ed esperienza di sé
Crescere Giocando
Si è parlato nelle pagine precedenti, dell’autocontrollo come componente legata al sistema di sé e al processo di costruzione dell’autostima; gran parte dei giochi che appartengono al nostro passato di bambini e, fortunatamente, anche al presente dei bambini di oggi, hanno una fortissima valenza pedagogica e un effetto positivo sulla stimolazione delle strutture del sistema nervoso che, inserite in un contesto relazionale positivo, favoriscono lo sviluppo emotivo, nonché quello psico-cognitivo, determinandone in larga misura, la direzione. Inoltre, alla luce di quanto esposto fino ad ora, la dimensione relazionale favorisce la simbolizzazione delle esperienze, (qui intese anche come l’insieme di stimolazioni neuronali), determinando l’intreccio dello schema corporeo con l’immagine del corpo.
Numerosi giochi tradizionali racchiudono molte delle importanti funzioni sopra esposte. Un antichissimo gioco della tradizione Ennese (provincia della Sicilia), per esempio, ormai non più praticato tra i bambini e di cui si è a conoscenza solo grazie alla trasmissione orale intergenerazionale, coinvolge il bambino in una relazione ludica (per lo più con un adulto), stimolando profondamente il suo sistema percettivo e la sua sensibilità tattile fine. L’antico gioco qui menzionato è chiamato “crichitignola”; questo consiste nel far indovinare al bambino, che è posizionato di spalle rispetto all’adulto su cui è seduto a cavalcioni, il numero delle dita che di volta in volta, l’adulto stesso appoggia sulla schiena del bambino. Prima di poggiare i polpastrelli sul dorso del bambino, l’adulto ripete una filastrocca in cui viene chiesto appunto, di indovinare il numero di dita sulla schiena. Il bambino in questa attività ludica, risponde in base alla sua capacità discriminativa dicendo un numero, a cui segue un feedback positivo o negativo, dell’adulto; il gioco è ciclico, quindi a seguito di ogni feedback dato al bambino l’adulto ripete nuovamente la filastrocca iniziale. Volendo effettuare un’analisi delle funzioni di “crichitignola” sullo sviluppo psico-motorio, è necessario innanzitutto ricordare l’importanza del tatto e del sostegno fisico del bambino da parte dell’adulto, sulla costruzione del proprio Io, che è un Io corporeo. L’ “essere tenuti”, in accordo con la psicologia funzionalista, è una delle Esperienze di Base fondamentali.
Essere tenuti permette di lasciarsi, nel senso di rilassare la propria muscolatura e rigidità muscolare e di affidarsi temporaneamente all’altro; lo stato d’animo in questa condizione diventa rilassato grazie alla presenza dell’Altro. Nella pratica psicomotoria, inoltre, il tono muscolare rappresenta uno dei concetti fondamentali, in quanto strettamente correlato agli stati psichici.
Relativamente, invece, all’aspetto fisiologico, adottando una visione maggiormente vicina alle neuroscienze, si ravvisa nel gioco in oggetto, una forte componente relativa alla stimolazione delle strutture neuronali deputate alla sensibilità e, in particolare, alla discriminazione della tattile fine (sensibilità tattile epicritica), favorendo così, il processo di rafforzamento sinaptico e quindi, il miglioramento della funzione stimolata, con un esito positivo sullo schema corporeo.
Come il gioco appena citato, interessante in quanto riscoperto attraverso la curiosità nei confronti della tradizione, tutti i giochi hanno effetti benefici sull’evoluzione del bambino.
Molti delle attività ludiche che fanno ancora parte dell’inventario di giochi dei bambini, sono caratterizzati dal rafforzamento della funzione di controllo delle reazioni corporee spontanee e della gestione volontaria del proprio comportamento e dei propri movimenti, attività utili al rafforzamento dell’autostima; ne sono un esempio il gioco che si fa in coppia di fissarsi negli occhi e vedere chi ride per primo, oppure il gioco in cui si presta attenzione a non calpestare le linnee stradali.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il gioco del corpo. Movimento come espressione ed esperienza di sé
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Informazioni tesi
Autore: | Lorenza Barranca |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | UKE - Università Kore di Enna |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Josè Alberto Freda |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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