I gruppi industriali: usi e abusi nella realtà italiana
L’utilizzo e la costituzione delle scatole cinesi e piramidi societarie
Tra i vari scopi che portano alla costituzione di scatole cinesi e piramidi societarie sicuramente riveste grande importanza quello che, avvalendosi di una serie di holding improprie, è volto a custodire i gioielli di famiglia (società quotate di importanza nazionale) per evitare che queste siano oggetto di scalate e quindi per assicurare alle famiglie proprietarie continuità nella proprietà.
Le piramidi o scatole cinesi si rivelarono un passaggio obbligato in una fase in cui il capitalismo era povero di capitali riuscendo ad investire piccole somme per poi controllare grandi gruppi.
Il loro frequente uso è spiegato dalla possibilità anche per investitori senza ingenti capitali di controllare società di grandi dimensioni e di beneficiare delle elevate risorse finanziarie generate sottoforma di dividendi; solitamente le società alla base della “piramide” sono soggette ad un payout molto elevato, poiché le risorse devono risalire fino al vertice della catena di controllo per finire nelle “tasche” degli azionisti che controllano la catena.
Inoltre molte piramidi vengono costituite allo scopo di ottenere benefici privati derivanti dal controllo(anche senza la totale proprietà) di grossi gruppi che spesso si trovano in situazioni di monopolio fornendo in tal modo rendite monopolistiche.
La creazione di società controllate a cascata
I gruppi italiani di grandi dimensioni sono caratterizzati da una struttura piramidale di società controllate a cascata al vertice delle quali si trova una holding, che costituisce il centro direttivo di tutte le attività economiche governate dal gruppo.
Nei gruppi di più grandi dimensioni, fra la capogruppo e le società operative si frappone una serie di subholding e di finanziarie di partecipazione create per coordinare le attività del gruppo e, se quotate, per coinvolgere altri azionisti nel finanziamento delle attività economiche controllate.
I grandi gruppi privati italiani si differenziano da quelli degli altri Paesi per il fatto di costituire, ai primi livelli successivi alla capogruppo o alla società cassaforte, delle società finanziarie di partecipazione con titoli quotati che hanno l’obiettivo di fare partecipare altri soci al finanziamento delle attività economiche governate dal gruppo. Tali società finanziarie sono costituite, o acquisite, prevalentemente per sfruttare il meccanismo della leva azionaria.
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I gruppi industriali: usi e abusi nella realtà italiana
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Benatti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Paola Saracino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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