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La riforma dei reati contro la Pubblica Amministrazione

Estensione di alcuni reati anche all'incaricato di pubblico ufficio

Solo due reati sono stati riformulati in maniera tale da far ricadere la punibilità sull'incaricato di pubblico ufficio. L'art. 317, ovvero la corruzione, viene modificato dall’art. 4 della legge 26 aprile 1990 n. 86. Nella formulazione originaria della fattispecie, l'incaricato di un pubblico servizio non figurava tra i soggetti attivi della concussione perché il legislatore del '30 riteneva che egli non fosse in grado di compiere opera di coazione a causa della “limitatezza e della modestia dei suoi poteri”. Nel corso degli anni questa formulazione è apparsa superata. Il progressivo incremento dei pubblici servizi ha aumentato i casi di comportamento concussivo da parte degli incaricati di pubblico servizio. Prima che la recente riforma estendesse la incriminazione all'incaricato di un pubblico servizio, la giurisprudenza era costretta, attraverso vere e proprie forzature interpretative, a dilatare l'ambito di applicazione della figura del pubblico ufficiale pur di non lasciare impunite alcune condotte criminose che presentano tutti i caratteri del delitto di concussione. Un'altra modifica di questa norma ha riguardato la sostituzione dell'espressione “abuso delle funzioni”, che sono proprie del pubblico ufficiale, col concetto più ampio di “abuso dei poteri”. Anteriormente la locuzione “qualità o funzioni” veniva usata per rafforzare il paradigma dell'anti-doverosità dell'abuso commesso dal pubblico ufficiale. Ora il delitto si riferisce soggettivamente sia al pubblico ufficiale sia all'incaricato di pubblico servizio, quindi il paradigma dell'anti-doverosità deve essere ridefinito con riferimento alle caratteristiche dell'attività propria di ciascuna di dette figure; con la conseguenza che, mentre l'abuso delle qualità o delle funzioni si riferisce unicamente all'anti-doverosità dell'azione del pubblico ufficiale, l'abuso dei poteri è utile per identificare la condotta illecita anche dell'incaricato di pubblico servizio, non potendosi a costui di certo riferirsi funzione pubblica alcuna, almeno in senso tecnico.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La riforma dei reati contro la Pubblica Amministrazione

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Nigro
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze delle pubbliche amministrazioni
  Relatore: Elio Palombi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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Parole chiave

abuso d'ufficio
concussione
corruzione
delinquenza politico – amministrativa
diritto penale
legge 26 aprile 1990 n. 86
malversazione a danno dello stato
peculato d'uso
principio di tassatività – determinatezza
pubblica amministrazione
pubblico ufficiale
qualifiche soggettive
questione morale
reati contro la pubblica amministrazione
riforma più ampia e significativa intervenuta sull
tangentopoli

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