La Risoluzione Fulbright per gli Stati Uniti d'Europa. La visione americana dell'Europa dopo il secondo conflitto mondiale
James William Fulbright
James William Fulbright nato nel 1905, rampollo di una famiglia benestante ed influente dell’Arkansas, seppe diventare una figura popolare nella politica americana per una lunga stagione, dalla fine della seconda guerra mondiale alla metà degli anni settanta. Fulbright, dopo gli studi nell’Università del suo stato, ottenne una borsa di studio “Rhodes” che lo portò a studiare per un triennio al Pembroke College di Oxford. La frequentazione della miglior gioventù britannica negli anni della formazione, oltre ai viaggi compiuti durante le estati in giro per l’Europa, gli permisero di avere una conoscenza diretta della realtà europea, a differenza della stragrande maggioranza dei politici statunitensi. In particolare, fu colpito dalle città cosmopolite, come Vienna, Parigi e Berlino, ma anche dai gravi problemi di arretratezza economica e sociale di alcune regioni, tra cui la Polonia e la Lettonia. Tornato in patria, lavorò per un breve periodo a Washington come avvocato del Dipartimento di Giustizia, per poi dedicarsi all’insegnamento presso la prestigiosa scuola di legge “George Washington”.
Rientrato in Arkansas (a Fayetteville, città d’origine della famiglia), iniziò l’attività di professore nella medesima Università ove si era formato. Nel 1939, a soli 34 anni, ottenne l’importante incarico di Presidente dell’Università: era il più giovane degli Stati Uniti. Ciò gli attirò non poche critiche per la sua inesperienza, ma segnò anche, di fatto, l’inizio della sua carriera politica.
I primi pronunciamenti pubblici di Fulbright furono a favore dell’intervento americano nella Seconda Guerra Mondiale, opponendosi al tradizionale e diffuso isolazionismo. Poi passò ad un impegno decisamente più diretto candidandosi al Congresso, al quale fu eletto nelle fila del Partito Democratico nel 1942.
Nel settembre dell’anno successivo, quale membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti, propose la sua prima risoluzione, che asseriva: “the House of Representatives hereby espresses itself as favoring the creation of appropriate international machinery with power adequate to establish and to maintain a just and lasting peace and as favouring participation of the United States therein”. L’organismo cui Fulbright si riferiva sarebbe divenuto l’ONU, fulcro del Grand Design di Roosevelt, strumento tramite il quale gli U.S.A. sarebbero usciti dall’isolazionismo. Durante il dibattito, la proposta Fulbright ottenne entusiastico sostegno sia da parte dei Deputati democratici che dai rappresentanti dell’opposizione Repubblicana. La risoluzione fu approvata dal Congresso a larghissima maggioranza (360 voti a favore contro 29), come un sondaggio popolare precedente ne aveva già dimostrato il largo consenso dell’opinione pubblica Americana.
Lo schiacciante margine con cui il Congresso aveva approvato la Risoluzione, convinse il Segretario di Stato Cordell Hull che il popolo americano approvasse la partecipazione del loro Paese in una organizzazione internazionale postbellica.
Il 5 Novembre 1943 il Senato degli Stati Uniti seguì l’esempio della Camera dei Rappresentanti, approvando la Risoluzione Connally. Fulbright rimase ottimista riguardo alla forza del sentimento internazionalista degli Americani, sottolineando quanto fosse importante mantenere lo spirito di cooperazione con l’Unione Sovietica anche dopo la guerra.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Marzocchi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Antonio Cardini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 73 |
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