Conversione di energia dal moto ondoso: il seabased, una alternativa sostenibile all'eolico off-shore

Le aree occupate da turbine eoliche hanno il vantaggio di poter continuare ad essere sfruttate per la loro destinazione originaria.
Nella maggior parte dei casi, però, le zone più ventilate e quindi idonee all’installazione di wind farms sono le creste dei monti o le zone costiere più esposte che sono, moto spesso, anche tra quelle di maggior pregio naturalistico­paesaggistico.
Per tale motivo è sempre crescente il movimento, soprattutto da parte delle comunità locali, che si oppone all’installazione di nuove wind farms.

Sotto accusa, oltre all’evidente invadenza visuale delle turbine, i danni provocati all’aviofauna e la forte rumorosità; si pensi che l’accademia della medicina francese ha raccomandato l’installazione di turbine a non meno di 1500 mt dalle case più vicine.
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L’innegabile e incomparabile vantaggio del Seabased è quello di essere totalmente sommerso e di lasciare in superficie solamente le boe “point absorbers” dalle dimensioni di circa 3 mt di diametro ciascuna.
Una centrale da 10 MW, composta da 500 WEC, occuperebbe un’area inferiore ai 0,5 km2, di facile delimitazione e praticamente invisibile dalla terraferma.
La possibilità di posizionare i WEC a profondità estremamente variabili, tra i 25 e i 300 metri di profondità, assicura, inoltre, una flessibilità di installazione che consente la compatibilità con quasi tutti i tipi di batimetria.
Gli studi effettuati nel sito di Lysekil hanno altresì mostrato un impatto positivo sull’ambiente e sulla fauna marina circostante, il che consente l’installazione anche e soprattutto in zone marine protette.