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Topografia medievale dell'isola di Procida (e della zona misenate-montese)

Le strutture fortificate in rapporto al territorio

Sull’isola di Procida, così come nella zona misenate-montese, il costante pericolo di invasioni barbariche comportò la costruzione di torri di avvistamento e difesa, dislocate lungo le coste e nell’entroterra isolano.
Per nostra sfortuna, poche torri sono sopravvissute fino ai giorni nostri e, quelle superstiti sono per lo più relative al periodo aragonese e all’età vicereale spagnola.
Se si osservano le carte di seguito riportate, concernenti le fasi dello sviluppo territoriale ed urbanistico di Procida, si noterà che nel periodo altomedievale cenni di comunità isolana sono visibili soltanto in prossimità dell’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo nella cittadella fortificata, la Terra Murata.
La restante parte del territorio procidano, nonostante la presenza del Monastile e del cenobio di Santa Margherita vecchia nei pressi della Chiaiolella, è destinata alle coltivazioni.
Si noterà, poi, nella parte centro-meridionale dell’isola, la presenza di una torre;
essa compare sulla carta come “torre dei da Procida”: ciò rafforza ulteriormente l’ipotesi molto verosimile della collocazione della residenza, fortificata, del primo Signore dell’isola.
La posizione geografica della torre, se confrontata con una qualsiasi pianta moderna dell’isola, ne conferma l’ubicazione sull’attuale “via Giovanni da Procida”, arteria stradale che giunge alla zona della Chiaiolella, dove si colloca la già citata “Torre degli Infernali”.
Nel corso del XIV e XV secolo, i centri monastici persistono come punti di riferimento della popolazione locale che amplia ed articola i piccoli villaggi venutisi a creare nelle zone circostanti.
La Terra Murata continua ad essere la parte di Procida più vitale, poiché più difesa e soprattutto perché in prossimità della Taglia, la cava da cui si estraeva il pietrame locale.
Si rileva, ancora, nella seconda carta, un’altra torre che viene a trovarsi alle “Corti di Sant’Antuono”; si tratta del luogo dove oggi esiste la chiesa di S. Antonio Abate.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Topografia medievale dell'isola di Procida (e della zona misenate-montese)

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Edwige De Simone
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
  Facoltà: Lettere
  Corso: Conservazione dei Beni Culturali
  Relatore: Federico Marazzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 122

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