Balance scorecard sostenibile

Una gestione eco-compatibile da un lato può produrre maggiori spese ma dall’altro può garantire moltissimi benefici notevolmente superiori alle prime.
Tra i benefici sono di particolare interesse i migliori rapporti con una serie di Stakeholder quali clienti, banche, società di assicurazione, azionisti, etc., soprattutto quando l’impresa fornisce all’esterno delle precise garanzie circa il suo impegno e la sua compatibilità ambientale.

Tuttavia anche la riduzione dei cosiddetti “costi del non ambiente”, come quelli causati da inefficienze, incidenti, sanzioni, etc., non sono da sottovalutare.
In Italia la proliferazione legislativa è ingente, continua e la discrezionalità interpretativa delle autorità è molto ampia creando un clima di notevole incertezza. Può risultare quindi utile per le imprese agire in prospettiva di anticipazione della normativa per ridurre la dipendenza da forme di estemporaneità legate ai meccanismi legislativi,senza dover sottostare all’imposizione di vincoli che diventano operativi con scadenze troppo ravvicinate. L’impresa può così sottrarsi a problemi di liquidità legati alla necessità di effettuare spese impreviste, migliorando la gestione finanziaria.

Infine va constatato che a volte le tecnologie pulite che consentono di ridurre a monte la produzione di fattori inquinanti, possono essere meno costose di quelle di abbattimento applicate a valle per togliere gli inquinanti prodotti e per ridurre i quantitativi e/o la pericolosità dei rifiuti. Di conseguenza è preferibile agire in una logica preventiva piuttosto che di risanamento.
Nei mercati che presentano un’elevata sensibilità verso le tematiche ambientali emergono delle barriere all’entrata legate all’impegno ambientale. Ad esempio le imprese esportatici risentono delle condizioni di penetrabilità dei mercati esteri di destinazione dei prodotti e delle regole che ne disciplinano l’accesso.
Nel caso della Germania attraverso l’eco-etichetta sui prodotti, ”angelo blu”, e del “punto verde” sugli imballaggi si sono di fatto introdotti dei vincoli cui le imprese che esportano nel mercato tedesco devono sottostare.
La stessa procedura V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale), potrebbe non rappresentare più un ostacolo.

Un impresa impegnata in un miglioramento continuo delle performance ambientali ( ad es. in quanto certificata ISO 14001 ) infatti deciderà di realizzare un nuovo progetto solo se questo è in linea con l’obbiettivo precedente, quindi difficilmente incorrerebbe nel rischio che, dopo aver iniziato la procedura V.I.A. ed aver sostenuto i costi per lo Studio di Impatto Ambientale, l’opera non possa essere realizzata per il diniego delle autorità competenti.