Architettura degli Yacht

Partendo dal presupposto che la cultura cinese è caratterizzata dalla navigazione interna fluviale, al contrario di quella marittima di tipo occidentale, la direzione progettuale intrapresa è quella di ipotiz­zare un’imbarcazione per questo tipo di utilizzo.
Da questi presupposti è nata la necessità di partire da uno scafo che rispondesse a queste caratteri­stiche (lentezza di navigazione, silenziosità e pos­sibilità di navigazione su fondali bassi), ovvero quello del Long Range 23 Mochi Craft Gruppo Ferretti. Nel nostro caso lo scafo è di 88 piedi per rispondere alla tradizione numerologica cinese for­temente osservata anche oggi.
Il numero 88 è infatti particolarmente fortunato e di buon auspicio in questa tradizione. Inoltre, questo ricorda grafica­mente l’ideogramma che rappresenta la doppia fortuna. La direzione seguita per la progettazione del layout esterno è stata quella di ispirarsi all’ar­chitettura piuttosto che fare riferimento alle tipolo­gie di layout nautico o di ispirazione car design.

L'elemento architettonico (la tuga) è inserito in una struttura nautica (lo scafo), in cui le differenze di linea sono evidenti ed evidenziate.
Il brief progettuale ha sottolineato la necessità di ridurre gli spazi esterni a favore degli interni, intro­ducendo il concetto di wide body (per due terzi della lunghezza della barca nella sezione maestra) e la prua destinata a sola zona tecnica per opera­zioni di ormeggio. Questo concetto è stato intro­dotto anche nello sviluppo del pozzetto, andando ad aumentare il rapporto diretto con l'acqua non­ostante la riduzione dimensionale. Grande spazio è dato agli interni, con la progetta­zione di tre ponti coperti, ognuno caratterizzato da un forte richiamo concettuale alla tradizione abita­tiva cinese ed in particolare al Feng Shui.