La gestione del rischio nel mercato elettrico

La Direttiva Comunitaria 96/92/CE ha avuto il merito di inserire norme comuni nel mercato interno dell'energia elettrica; tali norme si propongono di realizzare una graduale liberalizzazione dell'offerta e creare condizioni favorevoli per lo sviluppo della concorrenza nella generazione e nella vendita di energia elettrica. Alcuni paesi Europei si sono dimostrati precursori: ben prima dell'emanazione della direttiva, infatti, avevano già dato vita al processo di liberalizzazione. Il primo passo fu quello di dar luogo alla creazione di mercati elettrici organizzati. Il mercato elettrico in Gran Bretagna, ad esempio, era già stato liberalizzato nel 1990. Altri paesi, in poco tempo, resero competitivi i propri mercati elettrici: Norvegia (1993), Svezia (1996), Finlandia (1998) e Danimarca (2000). Nel 1998 venne avviato il mercato elettrico in Spagna e, successivamente, nei Paesi Bassi (1999), in Germania (2000), in Francia (2001) e, tra il 2000 e 2002, in Austria, Polonia, Slovenia, Romania e Repubblica Ceca. Ad oggi, circa l'80% del mercato europeo dell'elettricità è ormai aperto alla concorrenza. La direttiva 96/92/CE aveva posto il limite del 19 febbraio 1999 come termine affinché i singoli governi emanassero norme che potessero garantire un assetto istituzionale, al cui interno applicare la liberalizzazione del mercato. La norma rappresenta il punto d'arrivo di un lungo processo, iniziato nel 1987 con il primo dossier "Energia in Europa: il mercato interno dell'energia". Con quest'ultimo provvedimento si sancisce, in via definitiva, l'importanza del servizio universale19. L'elettricità diventa, finalmente, un bene "strategico", ovvero una risorsa primaria sia per il consumatore finale, che per la crescita del sistema economico.