Burnout e coping in un campione di insegnanti

Il job-demand-resources model è un modello che recentemente è stato utilizzato per spiegare la relazione tra burnout e coping (Bakker, Demerouti, Schaufeli, 2003; Schaufeli e Bakker, 2004).
In accordo con questo modello, il burnout potrebbe essere una conseguenza dello squilibrio tra le richieste avanzate all’individuo e le risorse, i mezzi disponibili per affrontare e rispondere a tali richieste.
Quando parliamo di Job demand, ci riferiamo a tutti quegli aspetti fisici, sociali e organizzativi relativi al lavoro che richiedono un costante e prolungato sforzo, sia fisico che mentale, e che di conseguenza comportano un costo a livello fisico e psicologico (esaurimento etc.).
Job resources, invece, riguardano tutti quegli aspetti fisici, psicologici, sociali ed organizzativi che entrano in gioco per:
a.Essere funzionali nel raggiungimento degli obiettivi lavorativi;
b.Ridurre le richieste e i conseguenti costi fisici e psicologici;
c.Stimolare e incentivare lo sviluppo e il benessere (Demeoruti, 2001).

Recentemente una mole crescente di studi ha messo in evidenza come le caratteristiche individuali e le risorse personali possono aiutare il lavoratore, nel nostro caso l’insegnante, ad adeguarsi alle richieste lavorative, a modulare la percezione dello stress e a migliorare l’inizio della sindrome (Edwards e Hannigan, 2005; Rodriguez e Morante, 2005).
È stato riscontrato, poi, come l’utilizzo di abilità di coping incrementi la resilienza occupazionale del soggetto (Greifer, 2005).
Secondo Howard e Johnson (2004) la resilienza, infatti, è molto importante perché spiega come alcune persone sono più abili di altre a sopravvivere a elevate richieste ambientali.

Nell’ottica del jod-demand-resources model, burnout e stress non riflettono altro che un approccio deficitario agli stressor (Jenaro, Flores, Arias, 2007).
Infatti, il fattore che influenza la progressione del burnout è la risposta dell’individuo allo stress.
Pertanto, il burnout potrebbe essere inteso come il risultato finale dell’utilizzo di coping non adattivo in risposta allo stress cronico (Jennet et al. 2003).