Hillary Rodham Clinton: l'importanza di essere prime
L’investimento a Whitewater e Madison Guaranty
Prima dell’insediamento alla Casa Bianca (e molto prima del noto caso Lewisky), ci fu Whitewater. Le radici dello scandalo sprofondano nel lontano 1978 quando Hillary e Bill Clinton, allora Procuratore Generale, entrarono in società con James e Susan McDougal per l’acquisto di 230 acri sulla sponda a sud del fiume Whitewater. Il piano era inizialmente di suddividere il sito in lotti per la costruzione di diverse case vacanza per rivenderli, dopo qualche anno, ottenendo importanti profitti. I quattro chiesero un prestito pari a 203.000$ per l’acquisto del terreno e lo intestarono alla Whitewater Development Inc., della quale detenevano tutti le stesse quote, anche se soltanto i McDougal si sarebbero occupati di seguire attivamente l’affare.
Quando, alla fine del 1979, i lotti furono pronti per la vendita, i tassi di interesse erano saliti alle stelle, sfiorando il 20%, e i possibili investitori non si potevano più permettere l’acquisto di una seconda casa. Le due coppie scelsero allora di convertire Whitewater in una casa modello in attesa di tempi migliori.
Nel 1980, Jim McDougal, che aveva perso il posto di consulente economico del governatore dopo la sconfitta di Bill, decise di lanciarsi nel settore bancario: tra l’80 e l’82 acquisì la Bank of Kingston e la Wodruff Saving & Loan rinominandole rispettivamente Madison Bank & Trust e Madison Guaranty Savings & Loan. Tuttavia, dopo il fiasco di Whitewater, la Madison si rese responsabile di una concatenazione di frodi e problemi che segnarono la vita politica e personale dei Clinton per diversi anni.
Tutto iniziò quando, nella primavera del 1985, McDougal pagò, tramite una raccolta fondi della Madison Guaranty, i 50.000$ di debiti della campagna di Clinton e, subito dopo, iniziò ad investire nell’edilizia locale. Non essendo sufficienti i prestiti concessi, McDougal spostava capitali da un investitore all’altro fino a che, nel 1986, lo schema fu scoperto dai Federali e l'intrepido affarista dovette rassegnare le dimissioni dalla Madison Guaranty che fallì tre anni dopo.
Nell’investimento Whitewater i Clinton persero tra i 37 e i 69.000$: una cifra comunque inferiore al danno subito dai McDougal. Questa circostanza, emersa durante le indagini, destò il sospetto che la coppia avesse investito una fetta maggiore di capitale nell’affare, mentre i Clinton avrebbero fornito un contributo di natura differente: le conoscenze e le pressioni politiche esercitate dai due avrebbero infatti dovuto giocare un ruolo fondamentale nel portare in alto i progetti della società.
Nella biografia di Hillary Clinton si legge a proposito di Jim McDougal “ci rendemmo conto che non sapevamo affatto chi fosse realmente e che cosa avesse fatto in quegli anni”. La base su cui poggiava la difesa dei Clinton, infatti, consisteva nell'assunto che i due fossero del tutto estranei alle pratiche fraudolente portate avanti dalla Madison Guaranty in quanto investitori passivi: i Clinton si sarebbero così limitati a fornire ai McDougal le somme di denaro richieste nella convinzione che le grosse perdite fossero legate ad un investimento azzardato. Le perplessità derivanti da quest’ultima tesi, però, trovano radici nel fatto che, durante la metà degli anni ’80, era proprio lo studio Rose Law Firm a gestire i problemi legali della Madison e, in particolare, la stessa Hillary.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Hillary Rodham Clinton: l'importanza di essere prime
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Novajra |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Alfio Mastropaolo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 49 |
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