Il lavoro sommerso

Un’altra conseguenza derivante da quella dinamica di “causazione circolare” è stata quella di espandere a fianco ad un’economia regolamentata e formale quell’area della cosiddetta economia informale che si è estesa grazie anche al perdurare di fenomeni di crisi.
Sul piano della nostra indagine, occorre puntualizzare che quello dell’economia informale è un concetto assai più ampio di quello dell’economia sommersa. Infatti, mentre per quest’ultima si intende quella parte dell’economia di mercato inerente la produzione e lo scambio di beni e servizi, che si svolge al di fuori delle regole, ma comunque dietro un compenso monetario e sempre nell’ambito dell’economia di mercato, il concetto di economia informale comprende, sia quello di economia sommersa, sia l’economia sociale e cioè, l’economia familiare, l’economia domestica, l’economia comunitaria, conviviale e associativa. In altre parole, l’economia informale comprende anche quelle attività di produzione e di scambio, che non avvengono dietro un compenso monetario, né nell’ambito del mercato, ma che avvengono, invece, in forza di vincoli familiari, di legami di solidarietà, oppure con apporti di lavoro che sono liberi e volontari.
A tal proposito, occorre dire anche che nella realtà del nostro sistema economico non è sempre esistita una netta linea di confine tra economia informale ed economia regolare; al contrario, è ancora oggi possibile individuare complessi rapporti di interazione tra forme di economia regolare e formale, da un lato, ed economia informale e sommersa, dall’altro lato, con la pericolosa conseguenza data dalla proliferazione dei casi di lavoro sommerso.