Dinamiche interiori nell'utilizzo della Floriterapia di Bach. Approfondimento sulla crisi di consapevolezza

In floriterapia di Bach si parla poi di un particolare fenomeno chiamato “crisi di consapevolezza” o “crisi di coscienza”, costituito da un'insieme di eventi che testimoniano in modo molto evidente la profonda azione dei rimedi floreali di Bach.
La crisi di consapevolezza, innanzitutto non è da considerarsi un “effetto collaterale” ma è al contrario assimilabile ad eventi che si osservano in altre metodiche terapeutiche sia biologiche che olistiche: è accomunata infatti al cosiddetto “aggravamento” in omeopatia, “vicariazione regressiva” in omotossicologia, “crisi di eliminazione” in digiuno-terapia (Iannelli, 2000).

La crisi di consapevolezza inoltre si avvicina moltissimo, come vedremo, ad un momento di “catarsi” in senso psicodinamico, ove il nostro inconscio si libera di eventi psichici a lungo repressi attraverso un'intensa scarica emotiva.
Nel dettaglio, la “crisi di consapevolezza” é caratterizzata dall'accentuazione ed intensificazione di stati emozionali negativi durante i quali la sofferenza diventa più intensa.
Iannelli ci descrive come il soggetto può ad esempio sentire e manifestare rabbia, irritazione o sensazioni di frustrazione e paura.
Può aumentare l'attività onirica (questo in particolar modo accade con l'assunzione di Star of Bethlehem), e aumentano la produzione ed il ricordo di incubi.

Un'autorità mondiale sui fiori di Bach, Mechtild Scheffer, riferisce che circa la metà delle persone che iniziano a prendere i fiori di Bach hanno più sogni notturni, spesso dal contenuto maggiormente simbolico rispetto all’usuale, il che costituisce un probabile sintomo di cambiamenti in atto a livello profondo. Sempre Scheffer ci ricorda come circa la metà dei soggetti riferisce di provare inizialmente una maggiore necessità di riposo, come se l'organismo avesse deciso che é giunto il momento di “mettersi in sesto”.
Talvolta queste manifestazioni psichiche della “crisi” possono essere accompagnate anche da reazioni molto simili a quelle che si presentano in omotossicologia: starnuti, eruzioni cutanee, diarrea, ma la “crisi di consapevolezza” propriamente detta è qualcosa di molto più complesso, in quanto facente parte di un percorso di crescita dell'individuo, e costituente sia un punto di arrivo che un punto di partenza per la conquista di un nuovo equilibrio.

Vi è sempre dunque un'ambivalenza nel concetto: da una parte troviamo certamente l'aspetto di disagio e sofferenza che può farci pensare ad uno sbocco negativo del nostro percorso floriterapico, dall'altra il momento di crisi si configura come un'occasione di evoluzione e di cambiamento, letteralmente di “presa di coscienza” dell'individuo che è chiamato improvvisamente a confrontarsi con una parte di sé che non conosce.