Ricerche sperimentali sulla propagazione di Arundo donax

La canna, per via della mancata produzione di semi e della sterilità di questi quando presenti, deve essere propagata vegetativamente. La propagazione può avvenire per rizomi, per culmi o per porzioni di questi. La preparazione del terreno consiste in un’aratura a 30 cm di profondità e un accurato affinamento del terreno. L’affinamento evita che si formino agglomerati di terra eccessivamente grossi e conseguenti camere d’aria vicino ai rizomi che ostacolerebbero l’emissione radicale compromettendone l’attecchimento e lo sviluppo della parte epigea. Dove si rilevano elevate percentuali di limo e argilla è necessario eseguire una ripuntatura profonda (70-80 cm) prima dell’aratura.
I rizomi possono essere piantati con una trapiantatrice modificata che li depone ad una profondità di 10 cm, di modo che non fuoriescano dal terreno. È consigliabile mantenere attorno alla piantagione una fascia di contenimento della coltura di circa 3 m in cui si andrà ad agire annualmente con almeno un passaggio di erpice a dischi .
L’utilizzo di grossi pezzi di rizomi con gemme sviluppate, trapiantati in primavera ha dato tassi di attecchimento vicini al 100% (Christou M. et al, 2000).

Per quanto riguarda invece la propagazione per interramento di culmi è stato riscontrato che nonostante la buona capacità di attecchimento, questi non sono riusciti a dare una buona densità di impianto con conseguente abbassamento delle rese. Le prove in campo hanno comunque dimostrato che è possibile aumentare la loro capacità di germogliamento scegliendo accuratamente il periodo di raccolta e la grandezza delle porzioni utilizzate (Christou M. et al, 2000).

Per quel che concerne le densità di impianto, confrontando parcelle da 25000 piante ha-1 con altre da 12500 piante ha-1 è stato possibile affermare che densità di impianto inferiori consentono di ottenere piante più alte e più robuste e rese maggiori nei primi due periodi di crescita (Christou M. et al, 2000).