Il Panic Selling. Dinamiche dei momenti di panico finanziario

Gli investitori si affannano a fare la cosa giusta ma hanno abilità limitate e istintivamente tendono a certi comportamenti, perchè condizionati da input ed emozioni che ne determinano le azioni in mancanza di chiare indicazioni. Di seguito prenderemo in considerazione un altro fenomeno psicologico durante una crisi di panico, ovvero l’ancoraggio; ci sono degli input, le ancore quantitative, che influenzano le decisioni e che sembrano suggerire la risposta esatta. Se l’input induce gli investitori, già presi dal panico, a credere che i prezzi stanno scendendo rapidamente probabilmente questi concluderanno che l’economia si deteriora, o si deteriorerà, nello stesso modo e saranno quindi tentati a vendere.
Coloro che progettano i questionari hanno appreso che le risposte date dagli intervistati possono essere fortemente influenzate dai suggerimenti impliciti nel questionario stesso; gli psicologi hanno dimostrato che in situazioni non chiare le decisioni delle persone sono influenzate la qualsiasi ancora disponibile. Per quanto riguarda gli investitori che decidono di vendere le loro azioni in un momento di forte calo del mercato azionario l’ancora sembra essere costituita dal prezzo di partenza del loro investimento o dal prezzo più alto di cui si ricordano.
Chiaramente gli investitori non seguono in maniera maniacale l’andamento del mercato, poiché molto spesso nella loro giornata sono occupati in altre attività e perciò sono portati ad ancorare un determinato valore passato come prezzo di riferimento.
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Possiamo quindi affermare che, tanto più è maggiore il valore pre-crollo preso come ancora dall’investitore rispetto al valore durante il crollo, tanto più sarà propenso a vendere, perché la maggior differenza fra i due valori andrà ad accrescere il sentimento di sofferenze e panico nella mente dell’investitore.
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L’ atteggiamento e le azioni che un soggetto compie in situazioni di calma e tranquillità possono essere molto diverse da quelle che compie se in lui è presente un sentimento di distress che lo porta al panico.
Un esempio può pervenire da una vecchia storia di un uomo che si sta preparando per un duello. Prima del duello, il suo secondo gli chiese preoccupato: “Avete una buona mira?”
Il duellante rispose: "Certo, posso colpire lo stelo di un calice da vino a venti passi”
E il secondo chiese: “Bene, molto bene. Ma riuscireste a colpire lo stelo di un calice da vino a venti passi anche se vi si sta puntando un pistola carica al cuore?”