La lunga transizione familiare all'età adulta

“La condizione giovanile è definita da stili culturali e linguaggi che accomunano individui dai 15 ai 34 anni, infatti i riferimenti culturali sono gli stessi, in molti casi amplificati e moltiplicati dal mercato, che rende praticabili molti possibili modi diversi di fare la stessa esperienza, di dare significato alle routines quotidiane” (Scabini, Rossi, 1997, p. 161). “Tale processo di omologazione dei vissuti ha finito, però, per estremizzare le differenze e le disuguaglianze interne all’universo giovanile” (Merico, 2004, p. 81). Si focalizza l’attenzione sulla vita quotidiana, la quale può essere letta come un mettersi in continuità rispetto al passato e al futuro, in quanto i giovani sono orientati ad organizzare esclusivamente il loro presente (cfr Scabini, Rossi, 1997, p. 160), costituito prevalentemente da attività formative/lavorative e consumistiche.
I Consumi.
“Il consumo diventa il modo per fare esperienza virtuale di molti mondi e culture diverse” (Scabini, Rossi, 1997a, p. 162), permette di sperimentare le proprie abilità ed acquisisce sempre più importanza per la costruzione della personalità e del bagaglio cognitivo dei giovani adulti. A questo proposito al termine “consumo” viene affiancato l’aggettivo “culturale”, proprio perché l’acquisto e l’uso degli oggetti diventa un mezzo per esprimere qualcosa di sé agli altri e quindi rimanda a un comportamento simbolico (cfr Buzzi, Cavalli, De Lillo, 2002, p. 401).Secondo una rilevazione sulla condizione giovanile condotta dall’Istituto di ricerca IARD i consumi culturali possono essere classificati a seconda dei livelli di diffusione, i quali sono sotto riportati (Idem, pp. 404-405): i consumi pervasivi (quelli più diffusi) sono di tipo audio - visivo: guardano la tv il 94,5% dei giovani, soprattutto di 18-19 anni, interessandosi ai telegiornali locali e nazionali, ai programmi d’intrattenimento e di sport, in quanto danno maggior visibilità ai giovani stessi, diventando ambiti in cui si sviluppano i loro sogni ed ambizioni (cfr Sacconi, Tiraboschi, 2006, p. 37); in seguito l’ascolto della musica e della radio preferito dall’82% dei giovani, soprattutto di 18-19 anni; la visione di film al cinema praticata dall’80% dei giovani; l’uso del computer e di Internet effettuato dal 70% di essi (dati Istat, 2005); i consumi maggioritari sono legati al linguaggio scritto: leggono quotidiani almeno una volta alla settimana il 62,5% dei giovani, soprattutto di sesso maschile, d’età compresa tra i 25 e i 34 anni; leggono libri il 50,7% dei giovani, in particolare femmine, la cui percentuale è aumentata nel corso degli anni (dati Istat, 2005); i consumi minoritari e di nicchia (quelli meno diffusi) riguardano attività prettamente culturali, ricreative e di partecipazione politica: leggere settimanali, frequentare biblioteche, visitare musei, siti archeologici e monumenti, andare in discoteca o in locali da ballo, ai concerti di musica leggera e classica, a teatro, presenziare a convegni o dibattiti.