Le pari opportunità - Misure delle regioni e degli enti locali

L'attenzione al lavoro femminile, con tutte le sue potenzialità, opportunità, peculiarità e problematiche, passa necessariamente attraverso una breve riflessione sugli strumenti legislativi ed istituzionali che sia al livello centrale, sia al livello periferico le pubbliche Amministrazioni hanno voluto apprestare, nell'intento di definire un sistema di governo del territorio che rispecchi e rispetti le istanze di partecipazione delle donne al mercato del lavoro, alla vita politica ed alla società civile. Gli apparati normativi ed istituzionali che Stato e Regioni hanno predisposto rilevano, infatti, sotto un duplice profilo: da un lato, come “strumenti di parità”, finalizzati a rendere effettiva, attraverso mezzi istituzionali e dispositivi concreti, la possibilità per le donne di inserimento nel mercato del lavoro e di permanenza nella vita attiva, anche attraverso il coinvolgimento diretto nell'elaborazione delle politiche e nei processi decisionali; dall'altro, come “strumenti di buona governance”, finalizzati alla costituzione di una rete capillare di decisori locali che consentano l'approccio di genere e la definizione di modelli innovativi di pari opportunità nel governo del territorio e nella programmazione Corte dei conti decentrata delle politiche e degli interventi. ll Governo centrale e le Amministrazioni regionali hanno operato e stanno operando in modo unitario per realizzare, anche dal punto di vista istituzionale, condizioni favorevoli all'attuazione concreta del principio di parità di trattamento tra uomini e donne nell'accesso al lavoro ed alla formazione, attraverso la rimozione di quegli ostacoli, anche di carattere indiretto, che si frappongono all'ingresso ed alla permanenza delle donne nel mondo del lavoro o che impediscono di fatto la conciliazione tra esigenze familiari e aspirazioni professionali.