La decisione di bilancio negli Enti Locali

Le più rilevanti innovazioni poste dal decreto legislativo 77/95 erano intese a conferire una diversa impostazione al bilancio di previsione annuale e pluriennale, con l’obiettivo di una maggiore trasparenza, mediante il diretto raffronto tra le "risorse" della parte entrata con gli interventi della parte "spesa".
La parte "spesa" viene infatti riordinata in titoli, funzioni, servizi ed interventi, in luogo delle tradizionali categorie e capitoli: così facendo, l’esercizio delle funzioni viene legato indissolubilmente con la gestione dei servizi e dei programmi.
La relazione previsionale e programmatica, in tale contesto assume il suo vero ruolo di strumento di programmazione: è espressione degli obiettivi che l’amministrazione intende conseguire sia in termini di bilancio che in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Gli interventi e i progetti che vi saranno indicati, dovranno trovare riscontro negli stanziamenti e nelle risorse iscritte nel bilancio di previsione annuale e pluriennale. La relazione previsionale e programmatica ha inoltre una funzione di collegamento conseguenziale tra la gestione di esercizi diversi, dovendo contenere la motivazione delle variazioni nei programmi e negli interventi rispetto alle previsioni dell’anno precedente.

Il bilancio è redatto in termini di competenza osservando i tradizionali principi di unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità. Scompare il bilancio di cassa, che nel tempo si era dimostrato solo un appesantimento formale, poco efficace ad assicurare l’equilibrio dei flussi finanziari.
Anche il bilancio pluriennale non può più essere considerato un semplice allegato al bilancio annuale, avendo “gli stanziamenti previsti […] carattere autorizzatorio, costituendo limite di spesa”: cessa così la produzione di bilanci pluriennali stilati con il metodo incrementale.

Con l’istituzione della contabilità economica, da attivarsi gradualmente a seconda delle dimensioni degli enti e mediante sistemi lasciati alla libera determinazione degli enti, viene superato il tradizionale sistema delle rilevazioni di ordine esclusivamente finanziario; in sede di rendiconto di gestione, a fianco del conto del bilancio, vengono introdotti il conto economico e il conto patrimoniale, al fine di realizzare la contabilizzazione dei fatti di gestione inerenti alle variazioni di ordine economico­patrimoniale.