L’estinzione del rapporto di lavoro: i licenziamenti individuali
Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo
Nozione. Il presupposto del giustificato motivo soggettivo è costituito da un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore ( art. 3 L. 604/66); la determinazione di tale nozione può trovarsi facilmente nell'art. 1455 c. c. , la quale richiede, perché il contratto possa essere risolto, che l'inadempimento non abbia scarsa importanza avuto riguardo all'interesse dell'altro contraente.
Considerando che, come si ritiene normalmente, la nozione di giusta causa identifica soltanto un inadempimento contrattuale, la differenza col giustificato motivo soggettivo è quantitativa: il giustificato motivo soggettivo è sempre un inadempimento, notevole, ma non tanto grave da imporre una cessazione immediata e che permette dunque la prosecuzione del rapporto anche se per il breve periodo del preavviso. La casistica è la stessa già vista nei licenziamenti per giusta causa.
Differenze. Le due ipotesi di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo sono molto simili ma si differenziano per una diversa gravità, sia sul piano oggettivo sia soggettivo, delle mancanze del lavoratore che devono essere valutate in ogni aspetto del caso concreto, con riguardo all'incidenza sull'elemento della fiducia, alla posizione delle parti, alla natura del rapporto e alle mansioni specifiche del lavoratore oltre che all'entità della mancanza, considerata tuttavia non soltanto nel suo contenuto oggettivo, ma anche nella sua portata soggettiva, in relazione alle particolari circostanze in cui è stata posta in essere e all'intensità dell'elemento intenzionale (Trib. Milano 23/7/97, pres. Gargiulo, est. Ruiz).
In genere i contratti collettivi prevedono in modo abbastanza analitico le infrazioni che comportano, a seconda della gravità, il licenziamento in tronco o con preavviso, o altre sanzioni minori. Nei casi concreti, in rapporto sia alla norma contrattuale, sia alla gravità dei fatti, il giudice può convertire un licenziamento per giusta causa (senza preavviso o in tronco) in uno per giustificato motivo (con preavviso) ma non può trasformare una sanzione espulsiva in altra conservativa come la sospensione o la multa.
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L’estinzione del rapporto di lavoro: i licenziamenti individuali
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Informazioni tesi
Autore: | Domenico Ventresca |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Corso di Perfezionamento Universitario in Organizzazione e Management delle Pubbliche Amministrazioni” |
Anno: | 2007 |
Docente/Relatore: | Michele Martone |
Istituito da: | Università Telematica TEL.M.A. |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 26 |
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