Il mezzo di contrasto ecografico come metodica accurata della diagnosi dei noduli tiroidei

Da gennaio a marzo 2005, presso la cattedra di Chirurgia Endocrina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il cui direttore è il Professore R. Bellantone, 45 pazienti con patologia nodulare della tiroide sono stati preventivamente inclusi nello studio, previo ottenimento del consenso informato in collaborazione con l’istituto di Clinica Medica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il cui direttore è il Professore G.B.Gasbarrini.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad ecografia tiroidea con m.d.c., successivamente a FNAB e a terapia chirurgica, ove necessario.
Il rapporto M/F del campione oggetto di studio era pari a 1/5, l’età media oscillava tra i 14 ed i 49 anni.
Per ciascuna lesione focale tiroidea sono stati presi in considerazione i seguenti parametri:
-caratteristiche cliniche dei noduli;
-caratteristiche all’esame ecografico tradizionale;
-pattern Color e Power Doppler di base;
-pattern ecografico dopo somministrazione del m.d.c.;
-diagnosi citologica.

Tutti i dati ottenuti dalle indagini ecografiche, sia di base che dopo somministrazione del m.d.c. e dall’esame citologico, sono stati messi a confronto con l’esame istologico definitivo, nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico.
Le classificazioni Color e Power Doppler utilizzate sono state la Lagalla del 1993 e la classificazione modificata da Spiezia del 1997 che sono mostrate in tabella 1 ed in tabella 2.
Il m.d.c. ecografico utilizzato è il SonoVue (Bracco International, Amsterdam, The Netherlands), un m.d.c. di seconda generazione, somministrato ai pazienti per via endovenosa in un bolo di 4.8 mg. Dopo la sua somministrazione, i parametri considerati sono stati il tempo di picco di acquisizione del contrasto da parte del nodulo (tempo di wash-in o TPE) ed il tempo di wash-out (WOT) cioè il tempo di dismissione.