L'industria dell'energia nucleare in Italia: evoluzioni e prospettive
Problematiche correlate al declino dell’energia nucleare
È intuibile capire quanto sia difficile attuare un business plan per la realizzazione di centrali nucleari considerando gli altissimi costi e il loro appeal popolare relativamente basso che può far arretrare possibili investitori, anche se ad oggi il nucleare fornisce circa il 10% della domanda mondiale di energia elettrica. Una battaglia feroce si sta svolgendo negli USA dove, non essendo previsti nuovi impianti, si sta cercando di aumentare la vita utile degli stessi a sessanta o addirittura ottant’anni, con relativi dubbi in materia di sicurezza in quanto un impianto dovrebbe funzionare per un massimo di circa quarant’anni53.
Più nello specifico possiamo individuare tre aspetti critici: sicurezza, complessità e proliferazione. La sicurezza delle centrali è sempre stato il tallone d’Achille per questo tipo di energia, soprattutto perché l’opinione pubblica, a volte non informata sul piano tecnico, ha spinto per modifiche e messe in sicurezza che, approvate dalle autorità governative, hanno gravato sul piano economico degli impianti, anche se come dimostrato dalla figura 12 il nucleare è l’energia come meno tasso di mortalità considerati anche i tre incidenti di cui si è parlato nel capitolo 2. La complessità deriva non solo dalla tecnica che si deve utilizzare per produrre energia, ma anche dalla difficoltà di interlocuzione tra elettro-produttori, fornitori, autorità di sicurezza e pubblico. La proliferazione si riferisce alla possibilità di poter creare una bomba atomica, aspetto importantissimo che riguarda la supremazia militare e politica di chi la possiede. Sicuramente questi aspetti hanno contribuito a condizionare le votazioni italiane sul nucleare, ma i problemi di geopolitica, psicologia del pubblico e interessi locali e aziendali hanno avuto più impatto. La geopolitica si rifà al discorso sulla proliferazione, in quanto gli attacchi terroristici odierni hanno insediato timore sull’utilizzo dell’atomico. Nonostante ciò, dal punto di vista politico e militare il nucleare è una risorsa che non si può abbandonare se si vuole rientrare negli Stati più potenti al mondo, questo valeva sia ai tempi della guerra (vedasi le stragi di Hiroshima e Nagasaki) che nei tempi di pace odierni. L’utilizzo del nucleare è diventato, oltre che una fonte di energia a zero emissioni, un simbolo di potere che ti permette di sedere al tavolo dei forti e funge da monito per eventuali attacchi. Anche per questo motivo nel 2015 venne firmato un accordo sul nucleare iraniano (JCPOA), sottoscritto a Vienna tra l’Iran e il P5+1, con il quale la nazione si impegnava a limitare la propria produzione e proliferazione di energia atomica a favore della cessazione delle sanzioni imposte da Stati uniti, Unione Europea ed il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’Italia, nonostante non rientrò tra i paesi firmatari, dato il suo forte dialogo con l’Iran approfittò subito dell’accordo investendo molti miliardi di euro in numerosi progetti che gli consentirono di ritornare ad essere il suo primo partner commerciale tra i paesi dell’Unione Europea. Nel 2018 sotto il governo Trump gli Stati Uniti decisero di uscire dall’accordo in quanto, a detta dell’ex Presidente, l’Iran sarebbe il principale sponsor del terrorismo e quindi pericolo per la nazione. Tesi smentita dall’ A.I.E.A., la quale riferisce che Theran sta tenendo fede agli impegni fissati nell’accordo. Questo apre numerosi scenari; anche se per ora l’intesa sembra continuare con i Paesi rimanenti nulla toglie che l’USA potrebbe decidere di attuare nuove sanzioni che lederebbero anche le nazioni che attualmente hanno interessi economici con l’Iran.54
La psicologia pubblica è il più complicato fattore in questo ambito. In ragione di quanto appena detto sono stati condotti degli studi sul rischio percepito che la popolazione ha del nucleare, da cui emerge come ci sia una netta differenza di valutazione ed accettazione del rischio da parte di un cittadino medio rispetto ad un esperto del settore. Per quest’ultimo, infatti, la gestione di imprevisti e complicanze sono scarse e semplici da gestire ed esistono soluzione sicuri e fattibili. Per questi motivi la politica è costretta a varare altre soluzioni in quanto servirebbe una maggiore accettazione per consentire una produzione stabile di energia ed un pacifico trattamento delle scorie nucleari.55 Un aspetto sociale di grande rilevanza è anche la copertura di fornitura elettrica per affrontare la povertà energetica e la resilienza energetica. Più della metà dei poveri del mondo si trova nelle aree rurali dove è difficile estendere la rete elettrica e mantenerla costante. Anche nelle grandi città, dove questo problema viene meno, è necessario garantire una stabilità elettrica; il blackout del 2003 in Nord America ha impattato su circa 50 milioni di persone con un costo di miliardi di dollari in danni economici. Soprattutto con l’avvento di questa pandemia da Covid-19 si è appreso che l’energia è un’infrastruttura chiave che, se viene meno, può portare a danni non indifferenti. Come visto nel paragrafo 1, la tecnologia sta progredendo verso i nuovi SMR, i quali potrebbero portare enormi benefici in questo campo, soprattutto per la facilità di trasporto ed installazione in zone con difficoltà di raggiungimento.
53 Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani “Agi energia e sostenibilità” https://www.agi.it/blog-italia/energia-e- sostenibilta/la_lunga_vita_delle_centrali_nucleari-3286255/post/2017-05-03/
54 Annalisa Perteghella, Osservatorio di Politica internazionale “Uscita degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano: conseguenze ed implicazioni per l’Italia” a cura dell’Istituto degli Studi di Politica Internazionale. Nr.139 del 09.2018
55 Kim, Byoung Joon et al. "Searching for New Directions for Energy Policy: Testing Three Causal Models of Risk Perception, Attitude, and Behavior in Nuclear Energy Context." Rivista internazionale di ricerca ambientale e sanità pubblica vol. 12 ott. 2020, doi:10.3390/ijerph17207403
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L'industria dell'energia nucleare in Italia: evoluzioni e prospettive
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Informazioni tesi
Autore: | Domenico Longhi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia e della gestione aziendale |
Relatore: | Roberto Fazioli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 31 |
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