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Adolescenti online: influenze da smartphone

Dipendenze da Internet

L’uso dello smartphone fa parte, oramai, delle nostre consuetudini, tanto che lo consideriamo una componente essenziale della nostra vita e della nostra quotidianità. Guardando agli adolescenti, spesso si parla di dipendenza da smartphone e da Internet, non del tutto dissimile dalla dipendenza da alcol o da giochi d’azzardo; i contenuti simbolici a cui fa riferimento la società odierna, rimandano all’idea di un adolescente perennemente connesso e fortemente distaccato dal senso di socialità reale. La paura che un’adolescente possa cadere nel limbo della dipendenza è maggiore rispetto a quella di un adulto, poiché i giovani interiorizzano fin da piccoli le funzioni tecnologiche e mediatiche di cui dispone un’infrastruttura digitale come quella dello smartphone; lo stesso timore, prima della nascita di Internet, era riservato a chi era ossessionato dalla televisione o, andando ancora a ritroso con gli anni, c’è chi aveva la stessa fissa per i fumetti. Insomma, tutto ciò, ci aiuta a comprendere che qualsiasi social network o un influente uso di Internet non per forza conduce l’adolescente ad essere affetto da una dipendenza patologica, in quanto è importante osservare che dall’altra faccia della medaglia ci sono delle tendenze socio-culturali, le quali vengono interiorizzate dai ragazzi attraverso l’utilizzo della rete di Internet.
Studiosi come boyd, hanno voluto evidenziare determinate tendenze cercando di spiegare l’impatto culturale che uno smartphone possa avere nei confronti di un adolescente, se usato in modo equilibrato. Per gli adulti la socializzazione avverrebbe solo in luoghi comuni di coinvolgimento, come la scuola o centri di attività sportiva; per i ragazzi, invece, la chiave di accesso all’ambiente sociale si trova nelle funzioni dello smartphone e nelle sue applicazioni di social media, garantendo un livello di socializzazione pari a quello fisico: “molti di loro non sono dipendenti dai social, ma gli uni dagli altri” (boyd, 2014, p.111).

In realtà, non è un caso che i ragazzi sappiano usare uno telefonino fin da bambini. Gli adulti, condannano l’utilizzo di quest’ultimo inconsapevoli del fatto che sono i primi a mettere la tecnologia nelle mani dei loro figli: per anni, infatti, il bambino osserva i genitori impegnati nelle loro conversazioni telefoniche o intenti a fare continuamente foto e video al piccolo, ignari del fatto che stanno tramandando al proprio figlio la consuetudine di utilizzare uno strumento che risulterebbe essenziale nel contesto sociale in cui sta vivendo.
La maturazione neurobiologica della fase adolescenziale è particolarmente sensibile alla maggior parte degli stimoli provenienti dall’ambiente circostante; è la fase in cui ogni rischio può mettere a repentaglio l’organizzazione della personalità del giovane. Per quanto concerne la definizione diagnostica della dipendenza da smartphone, Lancini classifica due categorie di adolescenti dipendenti da Internet: i “ritirati sociali” e i “sovraesposti sociali”. I primi, in Giappone, sono chiamati “Hikikomori”, espressione usata per definire tutti quei giovani che si isolano dal contesto sociale per vivere una vita all’interno della rete, chiusi tra le quattro mura della loro camera. Il ritiro sociale è strettamente correlato con il concetto di dipendenza in quanto lo sperimenta chi è particolarmente vulnerabile e non riesce a intrattenere relazioni sociali nel proprio contesto di appartenenza, chi è afflitto da vergogna e ha timore dei fallimenti: coloro che trovano dissenso nei rapporti interpersonali con il gruppo dei pari ha la tendenza a rinchiudersi in casa e rimanere connesso a Internet per un periodo di tempo eccessivamente lungo. I ritirati sociali attraversano determinate fasi per poi arrivare all’apice della dipendenza: iniziano con il non voler frequentare più la scuola e finiscono per essere segnalati dal proprio medico o dai propri insegnanti affinché i disturbi diagnosticati possano essere curati da uno psicologo; qui, l’adolescente arriva ad una fase del ritiro che non riguarda più la scuola ma l’ambiente sociale che lo circonda. La seconda categoria, quella dei “sovraesposti sociali”, differisce dalla prima, in quanto la dipendenza non avviene sotto forma di isolamento sociale ma, come dice il termine stesso, si ha la tendenza a esporsi attraverso atteggiamenti che possono essere esternati in luoghi prettamente virtuali: è il caso del sexting, in cui si esibisce il proprio corpo, e del cyber- bullismo, dove le frustrazioni del giovane vengono aggravate su altri giovani con atti intimidatori.
Quella della dipendenza, non risulta essere una definizione diagnosticamente certa, poiché prima di tutto vi è la necessità di mettere a punto lo sviluppo degli impulsi degli adolescenti, tenendo in considerazione i sintomi disfunzionali che si evidenziano all’interno di conflitti evolutivi; analogamente, i processi del cambiamento sociale influiscono sulla costruzione della personalità dei giovani e non sempre derivano dalle dipendenze tecnologiche.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Adolescenti online: influenze da smartphone

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Maria Casciana
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Assunta Viteritti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

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digitale
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