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L'uso della musica per promuovere l'apprendimento dell'italiano come lingua seconda

Perché usare la musica come strumento didattico

La musica, in particolare la canzone, può favorire il processo di acquisizione di una L2 o di una LS? Perché la musica dovrebbe essere usata come strumento didattico?

La musica è un elemento presente in tutte le culture, facilmente fruibile. La musica è dotata di sfumature, può rilassare, attivare, può essere ascoltata in solitudine o in compagnia, può fungere da collante fra punti di vista diversi, può aiutare la comprensione della storia di un paese, favorire l'acquisizione di nuovi elementi lessicali e grammaticali o semplicemente può essere ascoltata per la melodia. Studiosi e docenti sono concordi nel ritenere che la musica sia un elemento costante nella vita degli dal quale scaturiscono uomini, emozioni e sentimenti. Mithen (2007) afferma che la musica è presente nella vita di ogni individuo, sottolineando che la musica piace e che:

«dedichiamo al suo ascolto una quantità considerevole di tempo, [...], e che ammiriamo e spesso idolatriamo coloro che sanno farlo con competenza, originalità e talento. La spiegazione deve essere necessariamente più profonda del semplice chiamare in causa la nostra educazione e la società in cui viviamo, per quanto questi fattori possano rendere conto dei singoli gusti musicali. Il fatto di apprezzare la musica è una caratteristica fondamentale del genere umano; la produzione musicale si ritrova in ogni società e risulta normale a tutti parteciparvi in qualche modo» (ivi, 2007, p.3).

La musica accompagna il percorso di vita di ogni individuo e «tocca tutti noi, specialmente i giovani, in modi fondamentali. La musica evoca le loro emozioni, stimola la loro immaginazione, suscita i loro ricordi, può aiutarli a creare un ambiente armonioso» (Pace, 2009, p.173). La musica appare come un elemento che crea motivazione e unifica visioni diverse, permettendo a docenti e studenti di trovare un punto d'incontro all'interno di un contesto didattico caratterizzato dalla necessità di individuare nuovi stimoli che conducano i discenti ad apprendere la nuova lingua, non solo per un bisogno, ma anche e soprattutto per il piacere di conoscenza.

Molteplici sono gli apporti forniti dalla rivista glottodidattica SELM (Scuola E Lingue Moderne)4. Nel corso della sua lunga storia SELM ha analizzato in più occasioni il tema dell'uso della canzone nell'ambito della didattica delle lingue e, in particolare, nel caso dell'insegnamento dell'italiano L2 e LS. Altrettanto interessante è il contributo fornito da numerose riviste linguistiche, redatte da ricercatori, attenti al tema dell'uso della canzone in ambito didattico, analizzato non solo come un mero momento di svago fine a se stesso, bensì come un punto di partenza per la nascita e diffusione di un metodo didattico innovativo e fortemente inclusivo, che non solo pone lo studente in primo piano, come soggetto attivo, ma coinvolge emotivamente docenti e studenti, spingendo ognuno a dare il proprio contributo. Spesso lo studio meramente nozionistico spinge gli studenti meno motivati a considerare l'ambiente scolastico una prigione dalla quale fuggire il prima possibile.

Accanto a studiosi e ricercatori, numerosi sono i docenti che accettano e sostengono la teoria secondo cui attraverso la musica, in particolare la canzone, sia possibile creare un cambiamento nel mondo della didattica delle lingue e, in generale, nell'intero ambiente scolastico. Caon (2009) ha dedicato ampio spazio ed interesse al tema della didattizzazione delle canzoni, cioè dell'uso, in ambiente scolastico, della canzone. È, dunque, innegabile o, perlomeno, affermabile che «la canzone, per le sue valenze affettive e per le moltecipli possibilità di sfruttamento del testo, può favorire l'apprendimento significativo di una lingua» (ivi, 2009, p. 4).

È possibile dimostrare che, seppur attraverso metodologie diverse, l'uso della canzone ha portato a risultati stupefacenti e positivi. La canzone può divenire un vero e proprio strumento didattico se inserita in un contesto metodologico che favorisca, in primo luogo, gli studenti. Importante è non considerare la canzone come un momento di pausa, un intervallo dallo studio, bensì come uno strumento, al pari dei libri di testo, da utilizzare costantemente per favorire la costruzione dell'apprendimento e delle conoscenze degli studenti.

«Occorre cioè che la canzone sia inserita all'interno di una metodologia in cui siano quotidianamente valorizzati gli apporti degli studenti. Proporre canzoni una tantum come momento di svago e di distensione ha sicuramente un valore ma non identifica la scelta strategica» (Caon, 2009, p.5). In altre parole: per acquisire un valore strategico le canzoni devono essere utilizzate in modo sistematico e continuativo. Cardona sottolinea, assecondando di fatti la tesi di Caon, che la musica entra nelle mura scolastiche solo in maniera marginale, spesso come momento di svago rispetto alle attività considerate serie. La musica entra nelle classi «più perché "non si può fare sempre grammatica" che perché la si consideri realmente uno strumento didattico fondamentale ed un veicolo essenziale di apprendimento» (Cardona, 2009, p.7). [...]


4 Nata nel 1963 come strumento di formazione dei docenti di lingue, a cura di ANILIS (Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere). https://www.anils.it/wp/rivista_selm/

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'uso della musica per promuovere l'apprendimento dell'italiano come lingua seconda

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria De Paola
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Foggia
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Lettere Moderne
  Relatore: Anna Riccio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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