The Importance Of Being Better. Lifestyle e makeover nei programmi televisivi
Rinnovare il lifestyle
Il terzo genere di makeover riguarda il look delle persone: dai capelli al trucco, dai vestiti al portamento, alla ricerca di una “classe” che spesso non è innata.
Un genere di cambiamento interessante sia dal punto di vista culturale che sociale.
La rincorsa al look perfetto, l’assalto ai centri commerciali nel periodo dei saldi, il lievitare degli abbonamenti alle palestre ed ai centri estetici sono specchi di quella che viene comunemente chiamata “società del consumismo”. In Italia dagli anni sessanta si è assistito ad una crescita economica, del benessere e delle comodità assolutamente inusuale per chi era abituato alla povertà, alla semplicità, a possedere lo stretto necessario sia prima che nel decennio successivo la seconda Guerra Mondiale.
Le scoperte scientifiche sul benessere e la salute del corpo si concretizzano in sedute dall’estetista, iscrizioni nelle palestre e acquisti nelle profumerie. Gli abiti di alta moda vengono affiancati dal prêt-à-porter, linee di vestiti non cuciti su misura ma realizzati in serie, per soddisfare le esigenze di quelle persone che vogliono avere un capo firmato senza dover spendere cifre troppo alte. Gli studi di chirurghi plastici si riempiono a seconda del modello di bellezza proposto in un dato periodo dalla moda, ma soprattutto dalla televisione, che si fa portavoce dei gusti degli italiani e, in molti casi, li influenza. La pubblicità, cartellonistica, radiofonica, televisiva che consiglia, spiega e fa sembrare necessari prodotti anche futili; la pubblicità che si “insinua” nei film e viene accusata di plagiare lo spettatore cinematografico, ma che poi viene legittimata grazie al Decreto Urbani del 2004; la pubblicità che ricorre sempre più a modelli e star del cinema come testimonial, che “propone” modelli e star del cinema come icone di bellezza: “Compra questo profumo se vuoi essere seducente come …”, “Usa questa crema se vuoi mantenerti giovane come …”.
Se siano le mode ad influenzare la popolazione o se siano le esigenze delle persone ad influenzare le risposte del mercato è un dubbio che rimane sempre aperto.
I reality-show che si occupano di questo genere di makeover, offrono ai partecipanti al programma non una semplice trasformazione con lo scopo di essere “più belli”, ma si ripromettono di valorizzare aspetti delle persone che vengono nascosti e negati a causa di insicurezze, svogliatezza e mancanza di fiducia in se stessi. Lo scopo è nobile dunque: valorizzare al meglio ogni persona, riconsegnarle un aspetto che possa farla sentire più a proprio agio con la famiglia, gli amici e sul luogo di lavoro.
Come primo programma vorrei analizzare lo show in onda su MTV Made42, un reality che si occupa di teenager che vogliono cambiare il proprio ruolo all’interno della scuola che frequentano. Seguiti da un “made coach”, i ragazzi hanno obiettivi precisi da raggiungere: un nerd vuole diventare giocatore di basket, una ragazza in sovrappeso vuole diventare cheerleader, una ragazza impopolare vuole diventare reginetta del ballo e così via. Il percorso è lungo e pieno di prove imposte dal proprio “coach”; le pressioni psicologiche sono tante, i pianti altrettanti, ma, come ci spiega il sito internet di MTV: “È vero, MADE si occupa di rendere i sogni realtà. Siamo qui per dimostrare che con dedizione, duro lavoro e un piccolo aiuto da parte di MTV, ragazzi come voi possono realizzare qualunque cosa si siano messi in testa di fare43”. Quindi, con un po’ di impegno e un piccolo aiuto da parte di MTV, i sogni potranno divenire realtà. Il programma, in onda dal 2003 in puntate da 60 minuti, è arrivato alla sua undicesima stagione.
Nel 2010 in America è stato realizzato da MTV il programma Plain Jane44, trasmesso sulla medesima rete in Italia nel 2011 col titolo Plain Jane: la nuova me. Lo svolgimento del training somiglia a quello del programma precedentemente citato, il fine però è differente: in Plain Jane sono unicamente ragazze le protagoniste della trasformazione, che dopo un training di due giorni affrontato insieme alla modella-stilista-presentatrice Louise Roe, dovranno raggiungere l’obiettivo di rivelare il proprio interesse al ragazzo di cui sono invaghite, e verso cui non avrebbero mai avuto il coraggio di dichiararsi. Nella sigla introduttiva, Louise Roe presenta il programma:
“Ecco Plain Jane: è ordinaria, impacciata e insipida. Tutte le Plain Jane hanno una cotta, ma non riescono a immaginare di dichiararsi. Ed è qui che intervengo io. Sono Louise Roe, e come stilista, presentatrice ed esperta di moda vengo bombardata di e-mail con richieste di consigli. Il mio scopo è aiutare tutte le Plain Jane ad uscire dal guscio, affrontando a testa alta le loro paure e trasformarle in donne decise e di stile, per sorprendere l’uomo dei loro sogni con un appuntamento romantico. Sarà vero amore? Scopritelo su Plain Jane.”
Creato appositamente per aiutare gli uomini invece, il reality Queer eye for the straight guy45 vede cinque omosessuali, ognuno specializzato in un campo diverso (interior design, cibo e vino, estetica, cultura, moda) occuparsi di un uomo senza alcun senso estetico, senza cultura e predisposizione per la moda, per trasformarlo in una persona curata e pronta per relazionarsi con una donna con le dovute maniere. In una settimana il concorrente dovrà trasformarsi in un perfetto gentiluomo, seguendo tutti i consigli dei cinque esperti (o “Fab 5” come vengono chiamati nello show) e rinnovando completamente il proprio stile di vita. Il programma americano, in onda dal 2003 al 2007 sul canale Bravo, ha riscosso un enorme successo, e ha reso i cinque protagonisti delle star, elevandoli a veri e propri esempi di classe e buon gusto, tanto da creare un merchandise di DVD, CD e libri.
Un altro programma di makeover è il canadese Bulging Brides, realizzato nel 2008 e andato in onda in Italia nel 2011 col titolo Spose extra large. In puntate di mezz’ora circa verranno presentate donne in procinto di sposarsi, che però a causa di una dieta non troppo sana seguita negli ultimi mesi non riescono più ad entrare nel proprio abito da sposa, ma in loro aiuto arriverà il team di Bulging Brides, composto da un personal trainer e da una nutrizionista, che si impegnerà per far perdere quei chili di troppo alla futura sposa, perché, come ci assicura il sito internet del programma: “Nessuna donna vuole essere una sposa sporgente!”46. Il programma ha sollevato alcune polemiche in Italia soprattutto per la traduzione del titolo del reality: nei blog e nei forum si leggono commenti di persone indignate dal fatto che vengano definite “extra large” donne di 62 kg47.
“Il brutto anatroccolo è il programma che celebra la trasformazione, il passaggio dalla condizione di «impresentabile» a quella di «presentabile», dallo stato materiale a quello fantasmatico48”. Si è espresso in questo modo il critico televisivo Aldo Grasso nei confronti del programma serale di Italia 1 Il brutto anatroccolo, andato in onda dal 1998 al 2001 e presentato da Marco Balestri e Amanda Lear. Il programma si occupava una sera a settimana di mostrare la storia di varie persone trascurate e poco fiduciose in sé stesse, che venivano cambiate da uno staff di parrucchieri, truccatori e costumisti e, con la formula dello specchio di cui abbiamo parlato prima per Bisturi! Nessuno è perfetto, il concorrente scopriva il proprio nuovo aspetto nello studio televisivo di fronte al pubblico e ai due presentatori. Queste due trasmissioni prendono le distanze dai reality- show analizzati precedentemente: qui la formula prevedeva lo studio ed il pubblico, mentre in anni più recenti questo genere di programmi ha praticamente abolito lo studio televisivo, si è trasferito negli uffici o nei luoghi di lavoro degli esperti che danno vita ai programmi.
Nei capitoli successivi ci occuperemo di analizzare tre programmi appartenenti a quest’ultima categoria del genere makeover: il rinnovo dello styling dei concorrenti. Perché nonostante i reality sugli interventi di chirurgia estetica si siano moltiplicati, non tutti hanno la necessità o il coraggio di sottoporsi ad operazioni così invasive.
Personal shopper, Ma come ti vesti?! e Buccia di banana propongono un rinnovamento dell’aspetto molto più blando e facilmente modificabile: gli esperti di queste tre trasmissioni si occupano di dare consigli, suggerimenti e dritte per valorizzare al meglio la propria figura e raggiungere i propri obiettivi.
42 https://www.imdb.com/title/tt0409579/
43 https://www.mtv.com/shows/made/series.jhtml
44 https://www.mtv.it/news/news-detail.asp?idnews=31945 https://www.imdb.com/title/tt1669773/
45 https://www.imdb.com/title/tt0358332/
46 https://www.slice.ca/Shows/ShowsPage.aspx?Root_Title_ID=113151
47 https://www.vogue.it/vogue-curvy/the-curvy-blog/2011/09/spose-extralarge https://www.vogue.it/vogue-curvy/the-curvy-blog/2011/09/spose-extralarge https://www.grassipregiudizi.com/2011/10/spose-extralarge-un-incitamento.html
48 Grasso A., “Al brutto anatroccolo il contropiede di Amanda Lear”, Corriere, 2000, https://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/28/Brutto_anatroccolo_contropiede_Amanda_Lear_co_0_ 00122810452.shtml (consultato il 05/12/2011).
Questo brano è tratto dalla tesi:
The Importance Of Being Better. Lifestyle e makeover nei programmi televisivi
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Informazioni tesi
Autore: | Laura Rubboli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale |
Relatore: | Marta Perrotta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 123 |
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