Talidomide: effetti teratogeni e nuovi impieghi clinici
Effetti teratogeni
Si definisce teratogeno un farmaco che, se assunto durante il periodo gestazionale, è in grado di determinare anomalie e alterazioni nel normale sviluppo che vengono a manifestarsi sotto forma di aborto, malformazioni, ritardo e alterazione della crescita degli organi e del sistema nervoso.
Il primo trimestre, definito periodo critico, risulta essere quello maggiormente suscettibile ad un agente teratogeno, tra la seconda e l’ottava settimana, difatti, ha inizio la formazione della maggior parte degli organi e tessuti. Nel corso della seconda settimana per mezzo del processo di gastrulazione cominciano a delinearsi tre distinti strati di cellule, detti foglietti embrionali, ognuno dei quali darà origine a diversi tessuti:
• ectoderma da cui originano i tessuti di rivestimento esterni e il sistema nervoso
• endoderma che darà origine a polmoni, fegato, pancreas, apparato digerente
• mesoderma che darà origine a muscoli, ossa, tessuto connettivo, sangue, apparato riproduttivo ed escretore
Al termine dell’ottava settimana il processo di organogenesi si può ritenere concluso e i rischi correlati all’esposizione ad agenti teratogeni risultano essere ridotti, tuttavia, non è da escludere che anche un’esposizione ritardata sia in grado di determinare ritardi nello sviluppo fetale.
La teratogenicità, inoltre, è specie-specifica; vale a dire che la risposta al farmaco e gli effetti avversi ad esso correlati sono fortemente variabili da specie a specie.
In riferimento al caso in esame, ad oggi, si è a conoscenza che la maggior parte delle specie sono sensibili alla talidomide, tuttavia, i roditori il modello animale impiegato per testare la sicurezza del farmaco in fase sperimentale, non erano risultati sensibili, suggerendo quindi, erroneamente, la non teratogenicità anche nell’uomo.25
All’epoca attuale, pertanto, la teratogenicità della talidomide è incontrovertibile e si avrà modo da qui a breve, di mettere in luce i principali danni a carico dell’embrione; tuttavia, è necessario sottolineare l’esclusiva teratogenicità e non mutagenicità del farmaco. Un soggetto affetto da embriopatia da talidomide non darà alla luce prole con le medesime malformazioni suggerendo quindi che la somministrazione di talidomide non sia correlata all’instaurarsi di mutazioni ereditarie.
25 VARGESSON N., FRAGA L., Teratogenesis, «eLS journal», 15 Dec 2017, pag. 1-7.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Talidomide: effetti teratogeni e nuovi impieghi clinici
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Informazioni tesi
Autore: | Giorgia Radaelli |
Tipo: | Laurea magistrale a ciclo unico |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro |
Facoltà: | Farmacia |
Corso: | Farmacia |
Relatore: | Salvatore Terrazzino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 76 |
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