La dieta mediterranea nell'Healthy Aging
Colesterolo e placche aterosclerotiche
L'aterosclerosi, è ormai risaputo, che è una malattia infiammatoria con un importante contributo al sistema immunitario nelle diverse fasi del processo (93).
L'inizio di questo processo determina disfunzione endoteliale con deposizione endoteliale di lipoproteine modificate, fondamentali per l'attivazione immunitaria e l'induzione dell'infiammazione della parete vascolare (94). Sia il metabolismo delle lipoproteine, che la risposta immunitaria infiammatoria svolgono un ruolo cruciale sia nell'inizio che nello sviluppo e nella risoluzione del processo. In questo scenario, era ragionevole pensare che gli interventi mirati, non solo al metabolismo dei lipidi ma anche alle vie infiammatorie avrebbero avuto un effetto sull'aterogenesi (95). Tuttavia, ci sono stati diversi tentativi falliti di dimostrare che le terapie antinfiammatorie, possano diminuire gli eventi cardiovascolari (96). Risultati negativi che possono essere, in parte, spiegati dal fatto che le vie infiammatorie vengono prese in considerazione anche dalle terapie preventive cardiovascolari, come nel caso delle statine.
Va però sottolineato, che il coinvolgimento dei meccanismi infiammatori non esclude in alcun modo il ruolo fondamentale del metabolismo lipidico nelle diverse fasi del processo aterosclerotico. Numerose prove dimostrano che i lipidi, in particolar modo il colesterolo, sono coinvolti nella patogenesi dell'aterosclerosi (97).
In modo dettagliato, il colesterolo è un composto organico appartenente alla famiglia dei lipidi, deputato a costruire e mantenere le pareti cellulari, produrre diversi ormoni e vitamine. Per poter circolare nell'organismo, il colesterolo viene inserito all'interno di strutture speciali proteiche, trasportate dal sangue. Combinazione di lipidi e di proteine che prende il nome di lipoproteina; a seconda della grandezza e del contenuto di colesterolo, si distinguono diverse forme di lipoproteine: LDL, HDL, VLDL, trigliceridi. Le lipoproteine a bassa densità (LDL) trasportano il colesterolo dal fegato al resto del corpo. Quando però, il colesterolo LDL assume livelli elevati nel sangue, diventa dannoso, poiché si creano depositi di colesterolo principalmente a livello della parete dei vasi sanguigni, rappresentando il cosiddetto "colesterolo cattivo". Le lipoproteine ad alta densità (HDL) allontanano il colesterolo dalle cellule e dai tessuti, facendolo ritornare al fegato, dove viene convertito in altre sostanze e rimosso dal corpo, rappresentando il cosiddetto "colesterolo buono".
Nel caso delle LDL, un eccesso di questo tipo di lipoproteine fa sì che alcune molecole instabili e iper-reattive, come nel caso dei radicali liberi, causino delle modificazioni strutturali, delle ossidazioni, che permettono al colesterolo di infiltrarsi nella parete dei vasi arteriosi. Depositandosi a livello della parete arteriosa, si inizia a formare la placca aterosclerotica che provocherà la restrizione del vaso sanguigno, diminuendo anche l'elasticità arteriosa. L'aumento dei livelli di colesterolo LDL avviene per l'aumento di produzione endogena di colesterolo da parte dell'organismo, o anche per eccessiva assunzione di colesterolo tramite la dieta.
Per ovviare a questi problemi, per ridurre tutti i rischi di sviluppare una malattia cardiovascolare e, ridurre sia la mortalità che la morbilità ad essa collegate; bisogna agire prevenendo la malattia, eliminando tutti i potenziali fattori di rischio. Ed è proprio all'interno di questo quadro clinico, che si inserisce la dieta mediterranea, che rappresenta ancora ad oggi il miglior stile di vita da adottare per vivere bene. Infatti, un'alimentazione non sana gioca un ruolo centrale nello sviluppo dei CVD. Modelli alimentari non salutari costituiti ad esempio un basso apporto di frutta e verdura, eccesso di sodio, zuccheri aggiunti, possono portare a condizioni come obesità, diabete, ipertensione, dislipidemia, i quali gravano notevolmente sul sistema cardiovascolare (98).
Una dieta sana riduce il rischio di malattie cardiovascolari fino al 30%. La dieta mediterranea, come osservato in diversi studi, tra cui la PREDIMED (Prevencion con Dieta Mediterranea), può avere un effetto positivo sullo sviluppo di malattie cardiovascolari (99). Effetto che viene parzialmente mediato dalla riduzione di peso; infatti, normalizzando il peso corporeo si possono prevenire le conseguenze indesiderate dell'obesità e del sovrappeso.
I fattori nutrizionali svolgono un ruolo cardine sia nella promozione della salute, che nello sviluppo delle malattie. Il modello mediterraneo è considerato un approccio favorevole alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e al mantenimento di una buona salute.
L'adesione a un modello dietetico mediterraneo è associata a riduzioni dei lipidi sierici, della pressione sanguigna, della resistenza all'insulina, della rigidità arteriosa e dello stress ossidativo, oltre a miglioramenti nell'aterosclerosi e nel rischio di malattie cardiovascolari. Nei pazienti con malattie cardiovascolari o diabete, l'aderenza al modello mediterraneo riduce l'incidenza di infarto del miocardio ricorrente ed eventi cerebrovascolari. È inoltre importante sottolineare che le persone che seguono una dieta mediterranea hanno meno probabilità di soffrire di morte cardiaca improvvisa (100).
La dieta mediterranea non individua prodotti alimentari specifici né limita le calorie, piuttosto enfatizza l'abbondanza di cibi vegetali, olio d'oliva come principale fonte di grassi, latticini limitati, consumo di moderate quantità di pesce, pollame e vino, basse quantità di carne rossa e frutta, in linea con le raccomandazioni dell'American Heart Association e la European Society of Cardiology (101).
Il rischio di malattie cardiovascolari può essere ridotto del 2-3% sostituendo l'1% energetico degli acidi grassi saturi con acidi grassi polinsaturi (102). I grassi saturi sono di derivazione principalmente animale, contribuendo ad aumentare i livelli di colesterolo nel sangue. Invece, i grassi insaturi, hanno un'azione positiva sul colesterolo, abbassandone la concentrazione e sono presenti principalmente in prodotti di derivazione vegetale. Tra questi si distinguono due categorie: grassi polinsaturi, ricchi di Omega 3 e Omega 6, presenti nel pesce, soprattutto pesce azzurro, e in oli vegetali, frutta secca; e grassi monoinsaturi, presenti in alimenti come avocado, mandorle, nocciole, oli vegetali.
Il pesce è un'abbondante fonte di acidi grassi polinsaturi (soprattutto omega-3), minerali (calcio, ferro, selenio, zinco) e vitamine (A, B3, B12, E, D). I benefici per la salute del pesce sono attribuiti in gran parte, al suo elevato contenuto di omega-3; pesci di acque salate profonde, come sgombro, salmone, generalmente più grassi, contengono maggior quantità di omega-3.
L'omega- 3 ha proprietà antitrombotiche, antinfiammatorie, ipolipemizzanti e promuovono il rilassamento endoteliale indotto dall'ossido nitrico (NO), nonché importante gaso trasmettitore vasodilatatore che regola la resistenza vascolare mediata dalla muscolatura liscia e flusso sanguigno negli organi (103).
Negli ultimi anni un gran numero di meccanismi è stato collegato alle azioni antinfiammatorie degli acidi grassi omega-3 nell'aterosclerosi. Sono stati proposti diversi meccanismi nel tentativo di spiegare gli effetti cardioprotettivi degli omega-3. Da un lato, possono migliorare il profilo lipidico e lipoproteico, la pressione arteriosa e la funzione endoteliale e sotto regolare l'espressione di cellule leucocitarie e le concentrazioni di biomarcatori pro-infiammatori collegati allo sviluppo dell'aterosclerosi. D'altra parte, sono stati proposti meccanismi che migliorano l'ossidazione, la trombosi o l'aggregazione piastrinica (104). In una meta-analisi di 16 studi randomizzati, comprendenti 901 partecipanti, la funzione endoteliale, misurata mediante dilatazione flusso-mediata, è nettamente migliorata dopo la somministrazione di 0,45-4,5 g di omega-3 per circa 56 giorni (105). [...]
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La dieta mediterranea nell'Healthy Aging
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Informazioni tesi
Autore: | Ilaria Libro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi di Catanzaro Magna Grecia |
Facoltà: | Scienze Infermieristiche |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Elisa Mazza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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