L’evasione fiscale e la moneta elettronica

Tra gli strumenti di contrasto al fenomeno del riciclaggio e dell’evasione fiscale, si ritiene opportuno segnalare il c.d. “Archivio Unico Informatico”, introdotto dal d. lgs. 231/2007, il quale raccoglie tutti i rapporti e le operazioni più rilevanti: all’epoca della sua istituzione ha costituito, certamente, una novità particolarmente importante ma, con il passare del tempo, si assiste all’introduzione di nuovi strumenti più economici e dotati di maggiore flessibilità. Tra questi ultimi, si segnala il nuovo algoritmo antievasione introdotto dal decreto ministeriale del 28 giugno 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 152 del primo luglio 2022, in attuazione dei commi 682 e 683 dell’art. 1 della Legge di bilancio del 2020 del 27 dicembre 2019, n.160: l’obiettivo è quello di rafforzare le strategie antievasione potenziando le infrastrutture tecnologiche e gli algoritmi di selezione dei contribuenti sottoposti ad accertamento²⁵.
Il decreto ministeriale di cui sopra prevede che, in sede di analisi del rischio fiscale, la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di ricorrere all’utilizzo di tecnologie, elaborazioni e interconnessioni con le altre banche dati, oltre a quelle che di cui dispone, nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy.

L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanzia sono tenuti alla tutela dei diritti dei soggetti interessati attraverso l’adozione di misure di sicurezza volte ad assicurare la riservatezza, l’integrità, la disponibilità dei dati. I contribuenti sottoposti ad accertamento da parte del fisco riceveranno atti e provvedimenti in cui viene indicato il rischio fiscale rilevato e i dati che sono stati utilizzati a tal fine.
Gli accessi non autorizzati vengono impediti dalla mancata memorizzazione degli indicatori di rischio desunti o derivati in sistemi diversi dai data set di analisi e controllo finalizzati ad attività diverse dall’analisi del rischio. La prevenzione dei rischi di accessi non autorizzati è garantita, altresì, dall’autorizzazione stessa all’accesso, la quale viene, infatti, rilasciata ai soli soggetti deputati allo svolgimento di attività di misurazione della qualità dei dati e di analisi del rischio fiscale.
Al fine di prevenire e contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, si è rivelata particolarmente rilevante l’alimentazione automatica dei dati trasmessi attraverso i pagamenti elettronici effettuati con il POS a cura dei Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) a Pago PA S.p.A.: attraverso quest’ultima, infatti, il fisco viene a conoscenza di tali dati in via diretta.





^[25] _{TUMIETTO D., Fatturazione elettronica obbligatoria: cos’è, come funziona, come fare, esoneri e normativa (tra privati, PA e B2B), 27 giugno 2022, www.agendadigitale.eu.}