Destinazione patrimoniale e autonomia negoziale
L’antecedente storico del fondo patrimoniale: il patrimonio familiare
Il fondo patrimoniale, introdotto nell’ordinamento italiano con la riforma del diritto di famiglia del 1975, affonda le sue origini nel previgente istituto del patrimonio familiare, previsto dal codice del 1942 per egualmente soddisfare l’esigenza di protezione del patrimonio familiare, successivamente abrogato in quanto giudicato di scarsissima applicazione pratica.
Il raffronto storicistico con l’antesignano istituto del patrimonio familiare permette, per vero, di meglio comprendere l’humus sociale e giuridico del clima sotteso alla citata riforma del diritto di famiglia, nel corpus della quale è stato introdotto l’istituto ivi oggetto di trattazione, al precipuo fine di eviscerarne le vistose differenze ravvisabili in punto disciplina rispetto al previgente patrimonio familiare.
Tale raffronto è a ben vedere possibile sol che ci si ponga nel segno dei tempi, allora caratterizzati da un radicale processo di cambiamento dei costumi della società italiana, nell’ambito del quale si faceva sempre più spazio una diversa concezione giuridico- sociale della famiglia.
Concepito nell’ambito della originaria caratterizzazione gerarchica di stampo paternalistico della famiglia matrimoniale ante riforma, la disciplina in tema di patrimonio familiare era caratterizzata da una più rigida indisponibilità ed impignorabilità dei beni conferiti unitamente al fatto che, in maniera congiunta: erano inibiti il compimento di atti dispositivi sui beni conferiti fino allo scioglimento del matrimonio, a prescindere da ogni preventiva valutazione in ordine all’effettiva funzionalità di soddisfacimento delle necessità familiari e indipendentemente dalla presenza di figli minori; l’esecuzione per debiti contratti nell’interesse della famiglia era consentita solamente sui frutti (civili e naturali) dei beni conferiti, e non anche sui beni medesimi ; il compendio dei beni astrattamente conferibili risultava ristretto alle categorie dei beni immobili e titoli di credito, restando esclusi i beni mobili, registrati e non; la limitazione del profilo gestorio, laddove la titolarità del potere ad esso correlato era attribuita al soggetto titolare dei beni conferiti, il quale molto spesso veniva a coincidere con il marito, a dimostrazione di una malcelata vena paternalistica del tempo.
A tale connotato unilaterale tipico della famiglia tradizionalmente intesa prima della riforma, tanto nella sfera soggettiva quanto nella sfera patrimoniale - ricavabile dai profili di disciplina poc’anzi espressi - si è sostituita non senza difficoltà una concezione egualitaria della famiglia, nell’ambito della quale si è affermata con vigorìa la sostanziale parità dei coniugi all’interno del nucleo familiare stesso, per tutte le decisioni afferenti la stessa , sia in ambito personale che patrimoniale.
Sul terreno giuridico, fedele recezione normativa degli influssi socio- culturali sottesi alla riforma del diritto di famiglia fu proprio l’introduzione dell’istituto del fondo patrimoniale, i cui elementi sostanziali ad un primo raffronto con il previgente istituto sono così compendiabili in tali punti fermi: il profilo di titolarità, strettamente riverberantesi sul potere gestorio, nell’ambito del quale la proprietà dei beni spetta (salvo patto contrario) ad entrambi i coniugi e ove l’amministrazione dei beni costituenti il fondo è regolata dalle norme sulla comunione legale, la quale costituisce il regime patrimoniale legale della famiglia ; la minore intensità del vincolo, di tal che l’alienazione dei beni del fondo è ammessa , sebbene alle condizioni poste dall’art. 169 c.c. ; il profilo dell’esecuzione per debiti contratti nell’interesse della famiglia, ammessa sui frutti e altresì sui beni conferiti; l’oggetto del fondo patrimoniale, ampliato (rispetto a quanto previsto in tema di patrimonio familiare) in via legislativa ai beni mobili registrati e, in via interpretativa, ai beni mobili e partecipazioni societarie .
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Destinazione patrimoniale e autonomia negoziale
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Informazioni tesi
Autore: | Alessio Vercellone |
Tipo: | Laurea magistrale a ciclo unico |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Alessandro Ciatti Caimi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 202 |
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