Economia circolare: vantaggi, svantaggi e impatti sull'economia in Italia

Abbiamo appreso dal Rapporto 2022 come l’Italia occupi una buona posizione in Europa anche se nonostante le sue prestazioni riscontri delle difficoltà a raggiungere gli obiettivi nell’attuale quadro economico (forte crescita dei prezzi delle materie prime, incertezza forniture, etc..).
A febbraio 2021 è stato approvato dal Parlamento Europeo il nuovo Piano di azione europeo per accelerare la transizione verso l’economia circolare, con una particolare attenzione ai progetti di circolarità e progettazione dei settori con più alto impatto ambientale: plastica, costruzioni, elettronica, veicoli batterie, tessile.
Particolarmente rilevanti sono le iniziative in due campi: la progettazione ecocompatibile dei prodotti dove si punta ad allargare la direttiva sulla progettazione, aumentare i criteri di ecodesign, puntare alla durata e riutilizzazione di prodotti, incrementando l’uso dei materiali riciclati e diminuendo l’uso di prodotti monouso; circolarità dei processi produttivi: facilitando l’interazione tra diversi stabilimenti industriali; ampliando la produzione e l’utilizzo sostenibile ed innovativo di risorse biologiche rinnovabili; incentivando l’uso delle tecnologie digitali per la tracciabilità delle risorse, il ricorso alle tecnologie green e la circolarità nelle piccole e medie imprese; sostenendo la circolarità con la revisione della direttiva sulle emissioni industriali e la definizione delle BAT.
È opportuno che i consumatori abbiano delle informazioni attendibili sulla bontà e durata dei prodotti, a tale scopo è stato introdotto il “diritto alla riparabilità” che contrasti l’obsolescenza prematura dei prodotti e garantisca gli obiettivi minimi obbligatori in materia di appalti pubblici verdi (GPP).
L’obiettivo del piano di transizione è di arrivare a un tasso di circolarità nell’utilizzo dei materiali del 30% entro il 2030 e di riduzione dei rifiuti del 40% entro il 2040.
Per poter realizzare interamente il PNNR tuttavia bisogna investire per gli impianti, semplificare le procedure per l’end of waste, implementare gli strumenti di politica industriale volti a sostenere gli investimenti delle imprese per migliorare la circolarità, incoraggiare il trasferimento tecnologico soprattutto per quello che riguarda le piccole imprese, progredire con la produzione di biometano e bioeconomia circolare.