Il Nuovo Corviale di Mario Fiorentino: studio sugli aspetti tipologici del complesso residenziale romano
Il nuovo Corviale di Mario Fiorentino
Il piano di zona n 61 di Corviale impegna un’area di 60,5 ettari nel quadrante sud-ovest della città di Roma, all’interno del Grande Raccordo Anulare (GRA), lungo la via Portuense. Ricade nell’XI Municipio, confinante con l’area di Casetta Mattei e del Parco della Tenuta dei Massimi.
L’intervento rientra tra quelli previsti dal Piano Regolatore Generale del 1962 e il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare del 1964. L’ente promotore dell’opera è l’Istituto Autonomo Case Popolari con il contributo finanziario dell’ente per la Gestione Case per i lavoratori. L’architetto Mario Fiorentino è chiamato dapprima a redigere il progetto preliminare e in seguito al coordinamento generale di quello esecutivo in collaborazione con un team di architetti (tra cui F. Gorio, P.M. Lugli, G. Sterbini, M. Valori) e ingegneri.
L’impianto complessivo dell’opera si discosta dal modello della tipologia del quartiere residenziale basato sul regolamento e sugli standard. Si tratta, infatti, di una linea posta a priori che s’impone come un segno forte sul paesaggio, richiamando la morfologia delle grandi presenze monumentali della campagna romana: gli acquedotti. Questi, appunto sono un’emergenza fuori scala, che si oppongono alla logica urbanistica. Inoltre c’è un legame morfologico con Roma, lo stesso Fiorentino associa l’immagine monumentale del complesso IACP a quello dei grandi palazzi romani, tra cui la “manica lunga” del Quirinale.
Sebbene l’integrazione di diverse funzioni nello stesso sistema edilizio sia una caratteristica del modello abitativo lecorbusiano dell’Unitè, Corviale si dissocia a livello formale da questo. Come afferma l’architetto Mario Fiorentino in un’intervista rilasciata a un liceo romano:
“ [...] (Corviale) si pone proprio al contrario dell'unità di abitazione, che è stato pensato come elemento ripetitivo, come un elemento che viene studiato nella sua complessità e funzionalità e può essere ripetuto. Il Corviale nasce come un unicum per quel sito e per questa città di Roma. Una maniera di essere che, in fin dei conti, è la stessa di tutte le fabbriche romane. La struttura di Roma è tipicamente composta di eventi morfologici emergenti e non da elementi ripetitivi, come invece si può riscontrare in tante altre città d'Italia, dove l'elemento della ripetizione del modulo, della tipologia ripetuta, è l'elemento dominante rispetto ad un contesto di morfologie singolari. Un altro elemento da ricordare, continuando, è un discorso più interno ai problemi dell'architettura, e cioè il rapporto tra l'architettura, la residenza e i servizi che fanno parte di un complesso edilizio di questo genere. […]”.
La linea che si staglia sul crinale chiudendo lo sguardo dei quartieri limitrofi verso la campagna romana e verso il mare è costituita dal corpo principale del complesso abitativo. Si tratta di un corpo lungo quasi 1 km e alto 9 piani, diviso in 5 blocchi che corrispondono a 5 unità di gestione. A queste 5 unità di gestione corrispondono 5 ingressi monumentali e 5 sale condominiali.
L’intero complesso è servito da un anello stradale a senso unico (Via di Poggioverde e Via Mazzacurati), con accessi da via Portuense e da via Casetta Mattei. L’anello stradale, pensato prevalentemente per la mobilità privata su gomma, costituisce l’unico sistema di accesso e di percorrenza intorno all’edificio e non esiste marciapiede. I blocchi sono collegati internamente da un percorso pedonale al livello di via di Poggio Verde e in corrispondenza delle piazze d’ingresso si trovano le rampe di accesso all’autorimessa e di collegamento con via Ferrari, posta a livello inferiore. Su questa via si affacciano gli accessi di “Corvialino”, un corpo residenziale parallelo a quello principale, di due o tre piani, secondo la morfologia del terreno, che è interrotto in corrispondenza del collegamento con gli accessi all’edificio più alto da due edifici dedicati ai servizi. All’incirca a metà del km costituito dalla linea di Corviale, si trova un anfiteatro all’aperto. I corpi sono collegati da delle passerelle che sovrappassano via Ettore Ferrari.
Sul fronte principale di Corviale, lungo via Poggio Verde, è costruito Corviale Centro. Si tratta di un sistema di edifici pubblici e a uso pubblico: la sala consiliare dell’XI Municipio, l’orto botanico, gli impianti sportivi all’aperto, la chiesa e la centrale termica. A sud dell’area si trova il terminal dei bus, entrato in funzione molti anni dopo l’assegnazione degli alloggi. Tutti questi edifici sono circondati dal verde, di cui l’architetto ha curato il disegno, che, tuttavia, non è stato mai attuato in maniera definitiva. Il collegamento con quest’area centrale avviene tramite passerella metallica cui si accede da un sistema di rampe poste in corrispondenza dell’interruzione in elevazione del corpo principale. Su questa fascia centrale e parallela s’innesta un ulteriore corpo fabbrica a 45°. Un sistema di collegamenti sotterranei permette di attraversare la strada di collegamento con la Portuense e di raggiungere l’estremità dell’area dove c’è il campo da rugby, la piscina e le scuole.
[...]
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Il Nuovo Corviale di Mario Fiorentino: studio sugli aspetti tipologici del complesso residenziale romano
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Informazioni tesi
Autore: | Rosa Maria Serfaustini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Camerino |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Federico Bellini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 92 |
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