La Sicurezza Urbana e le Attività di Polizia Locale
Tra dipendente comunale e poliziotto ''Il poliziotto di quartiere''
La modernità dell’elaborato è dovuta alla contemporaneità con il deposito del disegno di legge in Commissione affari Costituzionali del 23.12.2021 riguardante il nuovo Testo Unico di Riforma della Polizia Locale. Tra i nodi principali richiesti dai sindacati di categoria sono presenti le richieste di adeguamento al contratto pubblico e l’equiparazione per i trattamenti pensionistici e delle tutele alle altre Forze di Polizia, un esempio sarà il riconoscimento della causa di servizio. Al momento infatti la principale differenza tra i corpi di Polizia Locale le altre Forze di Polizia è la tipologia di contratto di lavoro di natura civilistica che gli appartenenti sottoscrivono con l’Ente Locale.
Nella situazione attuale gli operanti di Polizia Locale possono svolgere tutti i ruoli di Polizia Amministrativa a seguito di richiesta del Prefetto al Sindaco anche funzioni ausiliare alle Forze di Polizia nazionali per la tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica, inoltre ricordiamo che rivestono la qualifica di polizia giudiziaria, le qualifiche e le funzioni vengono esercitate nei limiti del territorio di competenza dell’Ente Locale. Va da sé che gli operanti stessi vivono in un limbo normativo dove da una parte vi sono ruoli e responsabilità come per le altre forze di Polizia e dall’altro ricevono trattamenti economici e tutele come per tutti gli altri dipendenti del Comune e dell’Ente Locale di appartenenza. La disciplina generale della Polizia Locale, nel rispetto dei limiti costituzionale è competenza delle Regioni, come confermato dalla legge quadro n. 65 del 1986, che fissandone i tratti fondamentali delle organizzazioni riserva enorme importanza ai regolamenti comunali definiti come le fonti primarie dell’ordinamento della Polizia Municipale. Il Comune attraverso i regolamenti adattano alla realtà e alle esigenze dei cittadini servizi e funzioni, nel rispetto della normativa nazionale e regionale, è una discrezionalità riflessa del principio di sussidiarietà dove l’ente più vicino al cittadino, il Comune, è l’ente più prossimo alla comunità. Proprio per questo la Polizia Municipale, ha avuto un espansione nel ruolo e nei servizi con l’obiettivo non solo di rispondere alle esigenze di sicurezza ma di mettere in atto interventi preventivi con l’obiettivo di migliorare la vivibilità della città. Grazie alla conoscenza capillare del territorio e il legame che intercorre tra la Polizia Municipale e la comunità, diverse amministrazioni si sono dotati della figura del Vigile di quartiere con il compito di vigilare le diverse aree del territorio urbano in modo continuativo. Utilizzando lo stesso personale con continuità nelle stesse aree assegnate e tramite l’utilizzo di mezzi di locomozione quali ciclomotori o biciclette, definiti leggeri. Il Vigile di quartiere non svolge compiti di polizia giudiziaria, se non nei casi di fragranza di reato, il suo ruolo si sostanzia nella raccolta di segnalazioni attraverso veri e propri punti di ascolto con la finalità di smistarle agli uffici competenti. E’ un metodo nuovo di espletare le funzioni che punta alla visibilità, alla presenza e alla disponibilità con la comunità, una funzione di prevenzione prevalente rispetto a quella della vigilanza e della repressione.
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La Sicurezza Urbana e le Attività di Polizia Locale
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Informazioni tesi
Autore: | Paolo Andreozzi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università Telematica "Universitas Mercatorum" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze giuridiche |
Relatore: | Ugo Terracciano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 48 |
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