Effetti della narcosi da azoto sulla funzione cognitiva
Narcosi da azoto e altre variabili: velocità di discesa e di risalita
Le immersioni sono caratterizzate da tempi molto importanti da rispettare, sia per quanto riguarda la discesa, sia per la risalita.
Secondo la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS) la velocità di discesa può essere al massimo di 23 m/min, mentre la velocità di risalita risulta essere più restrittiva, ovvero 9 m/min.
Questi accorgimenti sono particolarmente rilevanti per un subacqueo, in quanto gli permettono di evitare incidenti dovuti all’aumento o alla riduzione eccessivamente brusca della pressione ambientale. Tra questi infortuni, uno dei più pericolosi è la malattia da decompressione, causata da una risalita troppo veloce che porta alla formazione di bolle di azoto nel sangue e nei tessuti.
Questo gas inerte, come ben sappiamo, risulta essere l’agente eziologico della narcosi da azoto; di conseguenza, è accettabile ipotizzare che anche questa sindrome possa essere influenzata in qualche modo dalla velocità con cui il subacqueo effettua una discesa o una risalita.
Finora, non esistono prove sperimentali che dimostrano la veridicità di questa ipotesi, pertanto sarebbe molto interessante approfondire la ricerca in questo ambito.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Effetti della narcosi da azoto sulla funzione cognitiva
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Informazioni tesi
Autore: | Lara Napolitano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Biologiche |
Corso: | Scienze biologiche |
Relatore: | Giancarlo Poiana |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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