Studio della stazione a terra per il satellite AtmoCube
Introduzione alla stazione a terra
Il progetto di un satellite è sviluppato di pari passo alla realizzazione della sua stazione a terra.
La stazione a terra ha il compito di monitorare il funzionamento della strumentazione di bordo e acquisire i dati delle misurazioni effettuate dal satellite, tramite un adeguato collegamento.
È ovviamente necessario che ci sia compatibilità tra le specifiche del satellite [cap. 1], e le caratteristiche della stazione a terra. La stazione che è stata scelta per consentire le comunicazioni con il satellite Atmocube si trova presso l'osservatorio astronomico di Trieste a Basovizza (45°38'N 13°52'E), il cui utilizzo è stato concesso dal responsabile dell'osservatorio, il professor Mauro Messerotti.
La strumentazione presente in questo luogo era stata utilizzata da radioamatori alla fine degli anni novanta ed è sembrata idonea per i nostri scopi. In questo luogo infatti aveva sede la stazione a terra della missione ItamSat che ha provveduto nel 1991 al lancio di un satellite amatoriale LEO della tipologia dei Microsat.
Quando questa stazione a terra è entrata in disuso, la strumentazione presente è stata conservata presso l'osservatorio astronomico che ne ha quindi reso possibile l'utilizzo per una nuova missione. Essendo comunque passati alcuni anni dal suo utilizzo e avendo a che fare con un nuovo progetto nanosatellitare sono iniziati e sono ancora in corso diversi lavori di manutenzione per consentirne il perfetto funzionamento.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Studio della stazione a terra per il satellite AtmoCube
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Informazioni tesi
| Autore: | Veronica Baldini |
| Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
| Anno: | 2006-07 |
| Università: | Università degli Studi di Trieste |
| Facoltà: | Ingegneria |
| Corso: | Ingegneria dell'informazione |
| Relatore: | Mario Fragiacomo |
| Lingua: | Italiano |
| Num. pagine: | 65 |
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