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Il sostegno pubblico all'internazionalizzazione delle imprese

Il ruolo del PNRR come volano di innovazione e internazionalizzazione delle imprese

Come già riportato, la necessità di fare fronte alla crisi pandemica globale ha stimolato un ripensamento epocale di alcuni dei capisaldi dell'Unione, che ha offerto una risposta coordinata strutturale con il lancio a luglio 2020 del programma Next Generation EU (NGEU), La quantità di risorse introdotte per rilanciare la crescita, gli investimenti e le riforme è pari a 750 miliardi di euro, di cui 390 in sovvenzioni.

Le risorse destinate al Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), provengono dall'emissione di titoli obbligazionari dell'UE, mediante l'innalzamento del tetto alle Risorse Proprie. All'Italia sono state destinate risorse per 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi in prestiti. Gli investimenti dovranno essere sostenuti entro il 2026. L'Italia integra il PNRR con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (alias Italia Domani) prevede tre asset strategici, che implicano incisive riforme strutturali: Digitalizzazione e Innovazione, Transizione ecologica, Inclusione sociale, articolati in sedici componenti raggruppate nelle sei Missioni, e 48 linee di intervento: le Missioni sono:
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
4. Istruzione e ricerca;
5. Inclusione e coesione;
6. Salute.

Il 25,1 % di tale importo (circa 48 miliardi di EUR) è destinato alla transizione digitale, e stanzia risorse per sostenere la digitalizzazione delle imprese (12,8 miliardi di EUR), lo sviluppo e la diffusione di tecnologie avanzate (5,1 miliardi di EUR) e le attività di ricerca e sviluppo connesse alle ICT (1 miliardo di EUR). È compresa nella Missione n.1 la transizione digitale e l'adozione di tecnologie innovative e di competenze digitali nel settore privato, incentivando il Made in Italy e lo sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese italiane sui mercati internazionali. Il Piano Italia Domani punta a superare le criticità strutturali del Paese al fine di rafforzarne la competitività, anche tramite l'effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all'economia reale, in particolare alle piccole e medie imprese, anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica, e affrontare le restrizioni alla concorrenza, in particolare nel settore del commercio al dettaglio e dei servizi alle imprese, anche mediante una nuova legge annuale sulla concorrenza.

Il Piano prevede un insieme integrato di investimenti e tre diverse tipologie di riforme:
- Riforme d'interesse traversale a tutte le Missioni del Piano, consistenti in innovazioni strutturali dell'ordinamento idonee a migliorare l'equità, l'efficienza e la competitività: la riforma della pubblica amministrazione e la riforma del sistema giudiziario.
- Riforme abilitanti, vale a dire gli interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche e la qualità dei servizi erogati;
- Riforme settoriali: innovazioni normative contenute all'interno delle singole Missioni, destinate a introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti (ad esempio, le procedure per l'approvazione di progetti su fonti rinnovabili, la normativa di sicurezza per l'utilizzo dell'idrogeno).

All'interno del Piano, il Ministero dello sviluppo economico è titolare di 10 progetti di investimento e un progetto di riforma, relativo alla revisione del codice della proprietà industriale, per un ammontare di 18,161 miliardi, di cui 3,094 miliardi sono stanziamenti già disponibili. I progetti nella missione "Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura", hanno l'obiettivo di favorire l'innovazione in chiave digitale, sostenendo l'infrastrutturazione del Paese, la trasformazione dei processi produttivi nell'ambito della Transizione 4.0 e favorire i progetti innovativi per le filiere del Made in Italy. Per le linee di intervento promosse dal Mise sono stanziati 14,16 miliardi di risorse previste dal PNRR e dal Fondo complementare:
- Transizione 4.0- 13,38 miliardi
- Politiche industriali di filiera - 750 milioni

I progetti previsti nella missione "Rivoluzione verde e transizione ecologica" (1,25 miliardi) puntano su energia prodotta da fonti rinnovabili, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici, sostenendo gli investimenti in ricerca e innovazione, incentivando il trasporto pubblico sostenibile e favorendo i processi di riconversione industriale e la nuova imprenditorialità. La crescita di startup innovative nel settore della transizione ecologica è supportata con un investimento di 250 milioni per la creazione di un Green Transition Fund (GTF), gestito da CDP Venture Capital, rivolto ai settori delle rinnovabili, dell'economia circolare, della mobilità, dell'efficienza energetica, dello smaltimento dei rifiuti, dello stoccaggio di energia e affini, e a programmi di incubazione/accelerazione. Secondo le proiezioni di SACE – SIMEST, grazie anche gli effetti degli investimenti pubblici previsti nel Piano, l'intensità della crescita del Pil italiano sarebbe maggiormente visibile nel triennio 2022 – 2025, con una crescita del 2,7%, conseguenza delle riforme tese ad aumentare la produttività dei fattori, e dalla presenza di un contesto istituzionale e regolatorio più efficiente e competitivo, con condizioni finanziarie più favorevoli grazie anche alla minore incertezza delle condizioni di domanda. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il sostegno pubblico all'internazionalizzazione delle imprese

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Informazioni tesi

  Autore: Paola Ebranati
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT
  Corso: L-18
  Relatore: Mirella  Ciaburri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 89

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